E’ uscita di prima mattina per portare il figlio disabile a scuola e quando è tornata a casa, si è ritrovata la polizia davanti al portone, per impedirgli di accedere alla sua (ormai ex) abitazione in corso Marche 12. E’ il caso di Paola, una mamma di due bambini che questa mattina ha subito uno "sfratto a sorpresa".
Le forze dell’ordine, intervenute in base all’articolo 610, hanno presidiato l’ingresso del condominio in massa. Sul posto, presenti due camionette della polizia e carabinieri, con diversi agenti in tenuta antisommossa. Immediata la reazione del comitato Prendocasa Torino, che ha indetto un presidio in supporto della mamma, turbata e sgomenta per quanto accaduto: "La violenza dello sfratto a sorpresa, la crudeltà e i ricatti di chi lo esegue e l'indifferenza degli assistenti sociali sono una vergogna", attaccano gli attivisti del comitato.
"Gli sfratti sono un problema gravissimo di questa città e invece di risolverlo la risposta è delegare il problema politico a problema di ordine pubblico eseguendo sfratti a sorpresa", spiegano da Prendocasa Torino.
Ed è proprio lo strumento degli sfratti a sorpresa a finire sotto accusa da parte del comitato legato al centro sociale Askatasuna, che lamenta una mancanza di soluzioni dignitose per la mamma sfrattata: "Per convincerla a uscire le hanno detto che le avrebbero dato un alloggio e invece si tratta di una stanza in struttura con orari molto rigidi, in cui tutti gli spazi sono in comune senza la possibilità di cucinare".
"Continueremo a lottare con Paola per una soluzione dignitosa", promettono dal comitato.
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