Aggredito e picchiato dal branco di anarchici. E’ quanto accaduto a Marco, barista della caffetteria Family questa mattina, durante il corteo improvvisato dagli antagonisti.
Il racconto del barista
A raccontare l’accaduto è lo stesso uomo, tornato dal pronto soccorso con dei punti di sutura per una ferita rimediata in fronte e con evidenti segni di colluttazione vicino alle tempie e sulle guance. “Mi stavano imbrattando il muro del bar, io stavo lavorando. Gli ho detto di non verniciare il muro del bar. A quel punto mi hanno aggredito in 15, lanciandomi una bomboletta di vernice sulla fronte, aprendomi”.
"Poteva andare molto peggio"
Il branco gli si è rivoltato contro, sfogando tutta la rabbia. “Mi hanno buttato a terra, calci e pugni. Sono stato in ospedale, poteva andare molto peggio”. Gli anarchici hanno poi proseguito indisturbati il loro corteo, fino ai Giardini Reali, in attesa della sentenza per Alfredo Cospito e Anna Beniamino.
"Siamo in mano a gentaglia"
Il barista, nonostante le botte subite, è tornato a lavorare. Ma con l’amaro in bocca: “Siamo in mano a gentaglia, che quando si mette in testa di fare una cosa la fa senza che nessuno glielo impedisca”.
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