Sono passati 10 anni Oggi ricorre il decimo anniversario di quel giorno di grande clamore a Sanremo, quando la Guardia di Finanza fece irruzione a Palazzo Bellevue nell’ambito dell’indagine sui cosiddetti "furbetti del cartellino". Quel blitz – che coinvolse decine di auto, centinaia di uomini e numerosi arresti, fu l’inizio di una vicenda lunga, complessa, e tutt’ora con riflessi sul piano giudiziario, disciplinare e reputazionale. L’operazione, denominata “Stachanov”, fu attivata dopo circa due anni di indagine e puntava a un presunto sistema di assenteismo e timbrature fittizie tra i dipendenti del Comune di Sanremo: timbrature al mattino per poi uscire o non recarsi al lavoro.
Il blitz mobilitò una quarantina mezzi e 150 finanzieri, con 73 indagati e 43 arresti che furono effettuati nella mattinata, mentre gli uffici comunali vennero chiusi al pubblico. Parallelamente alla fase penale, l’amministrazione avviò una vasta attività disciplinare: licenziamenti, sospensioni, sanzioni nei confronti dei dipendenti implicati o dei responsabili che non avrebbero vigilato adeguatamente. Quella fase fu vista come un momento di “terremoto” per l’ente comunale.
Le immagini di quella mattinata convulsa:
Dopo la “prima pagina” dell’inchiesta, la vicenda si è evoluta in più direzioni, con risultati anche contraddittori. Nel 2020 il gup ha assolto alcuni imputati (tra cui Alberto Muraglia, uno dei più noti mediaticamente) con formula "perché il fatto non sussiste". Nel gennaio 2022 la Corte d’Appello di Genova ha confermato le assoluzioni nei confronti di otto dipendenti. Il profilo penale ha avuto condanne per alcuni imputati (ad esempio nel 2021 sono state comminate 15 condanne con pene da 8 mesi a oltre 3 anni) ma anche assoluzioni e passaggi in giudicato. Parallelamente agli sviluppi penali, molti dipendenti hanno subito provvedimenti disciplinari (licenziamenti, sospensioni) fin dal gennaio 2016.
Negli ultimi anni, però, sono aumentati i casi in cui i licenziamenti sono stati annullati o dichiarati illegittimi, con risarcimenti per i dipendenti assolti. Ad esempio, nel marzo 2025 il giudice del lavoro di Imperia ha annullato il licenziamento della ex funzionario asili nido Patrizia Lanzoni, condannando il comune al risarcimento. Nel luglio 2024 la Corte di Cassazione ha dato via libera al risarcimento – circa 230.000 euro – a Muraglia, ribadendo l’illegittimità del suo licenziamento nonostante la rappresentazione pubblica del caso.
L’immagine dell’ente, in quel periodo, subì un duro colpo: l’inchiesta ha messo in evidenza sistemi di controllo interni carenti, responsabilità omesse e danni reputazionali per il Comune. Anche sul piano economico vi sono oneri: risarcimenti, spese legali, potenziali richieste di danni da parte dei dipendenti assolti. Sul fronte della prevenzione interna, la vicenda ha innescato riforme nei processi di timbratura, controllo presenze e vigilanza sui dipendenti pubblici: un’eredità che permane. Non tutti i procedimenti disciplinari o civili sono conclusi: alcune sentenze di reintegro o risarcimento sono recenti (2023-2025).
Quello che è certo è che dieci anni fa, la città di Sanremo fu scossa da un’operazione che mise al centro il tema del controllo della presenza dei dipendenti pubblici, del buon uso delle risorse e della responsabilità amministrativa. Oggi la vicenda non è ancora totalmente “archiviata” nel senso comune del termine, ma offre spunti importanti: sulla giustizia, sul lavoro pubblico, sulle riforme amministrative e sulla trasparenza. L'operazione, lo ricordiamo, creò non pochi problemi alla macchina amministrativa con tanti uffici che furono decimati e costrinse l'allora amministrazione Biancheri (che si era insediata da poco più di un anno) a fare i salti mortali per proseguire il lavoro.
(Sotto le immagini di quel giorno)
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