Durante il rilascio della nuova carta d’identità elettronica, circa la metà dei torinesi non ha espresso la volontà di aderire alla donazione degli organi in caso di decesso.
Raccolta dati avviati nel 2017
Dal 2017 a oggi è stata avviata la raccolta dei dati da parte del Centro Regionale Trapianti, che dopo cinque anni ha reso disponibili i numeri raccolti. Su 447 mila documenti emessi, il 49% dei cittadini non ha espresso alcun parere, il 32% ha dichiarato di acconsentire alla donazione degli organi, mentre il 19% ha espresso parere contrario.
I numeri sono emersi in seguito all’interpellanza del Consigliere comunale Giuseppe Iannò (Torino Libero Pensiero), a cui ha risposto l’Assessore ai Servizi demografici Francesco Tresso.
Cittadini presi alla sprovvista, serve più comunicazione
Tresso ha anche aggiunto che molti cittadini si trovano impreparati al momento in cui viene chiesto loro se vogliano donare gli organi, e che quindi è necessario potenziare la comunicazione sul tema. Al momento sono presenti informazioni sul sito dell’Anagrafe e dei manifesti informativi nelle loro sedi, ma l’Assessore auspica che questi vengano aumentati.
Ad esempio, sarebbe possibile installare dei totem informativi negli uffici dove viene effettuato il rinnovo della carta d’identità o utilizzare dei volontari che spieghino le conseguenze di questa scelta.
Un atto di civiltà da promuovere
Il Consigliere Iannò ha espresso parere favorevole alla sensibilizzazione sulla donazione di organi e tessuti: “Una manifestazione di volontà indice di civiltà, un atto gratuito, anonimo e solidale - ha dichiarato - che ha salvato tante persone e si è trasformato in un messaggio di speranza. Sarebbe auspicabile promuovere una campagna culturale a partire dal mondo della scuola e della famiglia, per rendere ogni cittadino consapevole che il donare sia un gesto che può realizzare un grande sogno: quello della vita”.
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