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Politica | 10 novembre 2022, 19:31

Mense, Chiorino agli studenti: “Tariffe tra le più basse d’Italia, un pasto costa meno di due caffè” [INTERVISTA]

La replica dell’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte: “In Emilia Romagna un pasto costa 5 euro, da noi poco più di 2. Teste in giù e chiavi inglesi, c’è una regia politica dietro le proteste. Con gli altri studenti il dialogo costruttivo c’è e ci sarà sempre”

Mense, Chiorino agli studenti: “Tariffe tra le più basse d’Italia, un pasto costa meno di due caffè” [INTERVISTA]

Rivendica le scelte fatte, le spiega e punta il dito contro la violenza e la politicizzazione delle proteste degli studenti che in questi giorni contestano l’aumento delle tariffe delle mense universitarie in Piemonte. E’ ferma nelle sue posizioni Elena Chiorino, assessore all’Istruzione della Regione Piemonte: “Vede, l’aumento è di 35 centesimi, arriveremo a 2,15 euro. Poco meno di due caffè. In Emilia Romagna (altra regione con forte presenza di universitari) il costo di un pasto è superiore a 5 euro. Oltre il doppio rispetto a quello che verrà applicato in Piemonte".

Assessore, tra proteste e occupazioni si continua a parlare dell’aumento delle tariffe nelle mense universitarie. Qual è stata la ratio che vi ha spinto ad alzare il costo, seppur di pochi centesimi?

Aumento si è reso necessario, un pasto completo da 1,80 euro a 2,15 euro per la fascia ISEE più bassa: con 2,15 euro si mangia in mensa a pranzo e a cena per 7 giorni su 7. La Regione Piemonte, tramite le tasse dei cittadini piemontesi stanzia oltre 60 milioni di euro di borse di studio universitarie e garantisce agli studenti pasti a costi inferiori a 2 caffè.

Vi siete trovati davanti a un bivio, dunque.

E’ stato necessario perché o si aumentavano ulteriormente le tasse dei piemontesi o si rischiava di non riuscire ad avere la sostenibilità di chi si occupa dei servizi di mensa: con il rincaro delle materie prime e l’aumento dei costi energetici  è evidente che un problema c’è: riteniamo che 35 centesimi siano sostenibili nell’ottica delle cifre riportate.Qui non si stanno rivendicando diritti ma pretendendo privilegi.

 

Ma la Regione Piemonte come si pone rispetto alle altre Regioni a livello di tariffe?

La Regione Piemonte applica tra le tariffe più basse d’Italia. Faccio l’esempio dell’Emilia Romagna, dove il pasto completo per gli universitari e i borsisti costa più di 5 euro.

 

E’ preoccupata per le modalità di protesta che l’hanno coinvolta anche in prima persona tra occupazioni, striscioni e assalti all’assessorato?

Non sono minimamente preoccupata, registro una mancanza di senso civico. Mi dispiace e sono preoccupata di questo, rispetto agli universitari e gli studenti che hanno ben chiaro il senso del dovere, quali sono i diritti. Sono quelli che oggi sono in aula, stanno studiando e cercano di dare il meglio per costruire il futuro di questa Nazione a differenza di molti collettivi che impediscono il lavoro in assessorato e nelle mense.

Crede che ci sia una regia politica dietro questa modalità di dissenso?

Hazet 36 (chiave inglese simbolo degli antifascisti con cui negli anni '70 si aggredivano gli studenti di centro-destra) e teste in giù ritengo siano sufficienti a chiarire il quadro.

Si sente di mandare un messaggio a quegli studenti che non si riconoscono in queste modalità di proteste e con cui si potrebbe invece instaurare un dialogo?

Con questi studenti il dialogo costruttivo c’è, c’è sempre stato e non mancherà mai.

Andrea Parisotto

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