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Politica | 28 ottobre 2022, 19:02

Mense, gli studenti reagiscono alla 'ramanzina' di Chiorino e pubblicano la sua foto "appesa". Cirio: "Inaccettabile"

I partiti di opposizione si erano schierati contro l'assessora, che aveva accusato gli universitari di "vivere di 'dirittismo'" dopo le proteste contro gli aumenti. Furia: "Cosa mai vista". Sinistra Italiana: "Vergogna". Ma la replica dell'organizzazione studentesca 'Cambiare Rotta Torino' riaccende la polemica e scatena la reazione del governatore

Mense, gli studenti reagiscono alla 'ramanzina' di Chiorino e pubblicano la sua foto "appesa". Cirio: "Inaccettabile"

"È bastata l’elezione di Giorgia Meloni a Presidente del Consiglio a scatenare l’arroganza dei Fratelli d’Italia che occupano le istituzioni?". Se lo chiede il segretario regionale del PD, Paolo Furia, in risposta alle dichiarazioni dell'assessora regionale all'Istruzione, Elena Chiorino, che aveva accusato gli studenti di vivere di solo "dirittismo" dopo le proteste contro gli aumenti delle mense riservate agli studenti [LEGGI QUI].

"L’assessora regionale Chiorino - spiega Furia - attacca gli studenti che manifestano per il rincaro mense con argomenti francamente irricevibili. Io non ho ricordo di una simile reazione ufficiale delle istituzioni contro una manifestazione studentesca prima di oggi. L’Assessora si piazza sul trespolo del paternalismo e 'sgrida' gli studenti come se fossero bambini piccoli, dicendo loro che non si vive di dirittismo e che dovrebbero accettare i pur modesti rincari del costo della mensa universitaria per rispetto verso chi paga le tasse. L’assessora non sa, probabilmente, che la spesa in diritto allo studio per ridurre i costi a carico degli studenti meno abbienti è un investimento fondamentale che una regione e un paese fanno sul proprio futuro. Gli studenti che accedono alle mense alla cifra più bassa sono in genere coloro che presentano ISEE bassi. La vita dello studente universitario, a maggior ragione se fuori sede, non può essere una vita troppo economica, perché l’impegno di studio è il più delle volte a tempo pieno e non è compatibile con un’attività lavorativa. Onestamente penso che l’Assessora debba stare attenta a non superare il limite dell’ indecenza e della faziosità nell’esercizio del suo ruolo, che fino a prova contraria rimane un ruolo istituzionale che dovrebbe rappresentarci tutti".

A rincarare la dose Grimaldi (AVS), Accossato (LUV), Ravinale (SE) E Diena (SE): "Rispondiamo alle accuse vergognose e inaudite di “dirittismo” dell’Assessora affermando che non possiamo vivere di "privilegismo" né di paternalismo. I diritti non sono un accessorio ed è gravissimo che chi ricopre ruoli istituzionali li intenda come un possibile strumento contro le persone che lavorano. Al contrario, i diritti tutelano tutti noi e hanno lo scopo di rimuovere gli ostacoli all’effettiva partecipazione alla vita sociale, economica e politica del Paese, garantendo a ogni persona libertà ed eguaglianza. Limitare i diritti significa perpetrare le diseguaglianze e i privilegi esistenti e, di conseguenza, rendere inaccessibili opportunità e servizi essenziali che le istituzioni sono chiamate a garantire a ogni persona. Nello specifico, un aumento delle tariffe delle mense universitarie, soprattutto in un momento delicato come quello che il Paese sta attraversando, si traduce in una barriera di fronte a un servizio che la Regione Piemonte dovrebbe offrire e garantire in modo accessibile a ogni studente senza esclusioni. L’Assessora peraltro non conosce bene le cifre: il costo è di 2,50 e aumenterà a 3 euro dal prossimo anno. Il che vuol dire, per chi è fuori casa e usa la mensa costantemente, una spesa che sfiora i 200 euro al mese, con il rischio che gli aumenti delle tariffe portino a un abbandono del servizio da parte degli studenti, come è già successo in passato, mettendolo a rischio chiusura".

Infine, gli studenti. Che reagiscono alzando toni oltre il limite: "Fascisti e reazionari appesi: è così che impariamo a vivere nel mondo reale", si legge nel documento di replica dell'organizzazione studentesca 'Cambiare Rotta Torino'. Su Facebook è stata pubblicata una fotografia di Chiorino capovolta. Quella dell'assessore "è una risposta - si legge - che ci provoca solo più rabbia: contro un governo fascista che, come gli altri governi, implementa un sistema universitario classista, da Roma a Torino facciamoci sentire".

A questa iniziativa reagisce il governatore Alberto Cirio: "Le parole espresse da Cambiare Rotta Torino sono inaccettabili e fanno vergogna. Nessuna rivendicazione, legittima o strumentale, autorizza messaggi di simile violenza. Vivere nel mondo reale significa avere il senso della misura. E qui la misura è stata ampiamente oltrepassata. I giovani del Piemonte non sono questi. E parole così vergognose offendono una intera generazione. Democrazia significa rispetto"

redazione

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