Esattamente due anni fa Ventimiglia si è risvegliata nel fango. Una città devastata dall’esondazione del fiume Roja, che ha distrutto anche la passerella “Squaciafichi”, e flagellata dalle intemperie abbattutasi durante la notte che hanno allagato le strade, sparso auto e moto parcheggiate e riempito di fango negozi, botteghe e cantine causando enormi danni.
Cittadini, volontari, provenienti anche da città e paesi vicini, associazioni e forze dell’ordine proprio il 3 ottobre del 2020 hanno iniziato a spalare il fango per far tornare la città com’era. In prima linea vi era pure l’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, che ricorda quel giorno così: “Sono passati due anni da quella drammatica notte, che rimarrà indelebile nel mio cuore. Non potevo dare segni di cedimento dato il mio ruolo, ma, ad oggi, posso confidare il timore e l’angoscia di quei giorni, in cui mi son ritrovato solo davanti alla catastrofe” - dice l’ex primo cittadino - “A confortarmi sono stati i cittadini che, assieme ai miei collaboratori, al personale comunale e alle ditte, sono scesi tutti in campo, uno accanto all'altro ad aiutarsi, senza divisioni, e senza mai risparmiarsi con il solo scopo di ricominciare, tutti insieme, spinti dalla voglia di far rinascere la nostra amata città. Mi auguro che privati ed imprenditori vengano completamente risarciti da Stato e Regione per l’enorme danno subito. Purtroppo non è ancora finita, dobbiamo urgentemente ricostruire la nostra passerella e ridare viabilità a via due camini, cosa che potremo fare solo se restiamo uniti per Ventimiglia”.
“Sono due anni dall’alluvione ed è un ricordo brutto ma anche bello. Brutto perché è stata la più grande problematica di Ventimiglia, che io ricordi; positivo per la parte solidale, la città è scesa in campo con la forza, il cuore e l’intelligenza di capire la gravità del momento mettendosi completamente a disposizione” - commenta l’ex vicesindaco Simone Bertolucci - “In una settimana la città di fatto è tornata alla normalità e se uno proveniente da Genova o da Torino fosse venuto a Ventimiglia non si sarebbe nemmeno accordo che la settimana precedente c’era stata un’alluvione e invece, purtroppo, c’è stata eccome”.
“E’ stata una giornata tremenda, che ha messo in ginocchio tutta la città: commercianti, attività e privati cittadini. E’ stato un colpo durissimo” - ricorda il consigliere regionale ed ex consigliere comunale Enrico Ioculano che sottolinea cosa si dovrebbe fare oggi, a due anni di distanza dalla devastante alluvione - ”Prima di tutto bisogna mettere in sicurezza il Roja, poi bisognerebbe andare verso un progetto di passerella congruo con quelle che sono le possibilità della città. Finora abbiamo visto dei costi elevatissimi per un progetto faraonico con il quale non si è arrivati a nulla. Ci vuole un progetto concreto e realizzabile a dei costi congrui. Ci sono sempre i fondi del Principe che non sono ancora stati utilizzati e, inoltre, a distanza di due anni, ci sono ancora le auto nel fiume. Siamo intervenuti più volte, e non solo io, a sollecitare un intervento burocratico perché ce n'era bisogno visto che il Comune non formalizzava le richieste, come ha detto Giampedrone, alla Regione e adesso serve l’autorizzazione da parte della Regione per dare l’ok per intervenire. A breve inizierà di nuovo la stagione delle piogge e ci sono ancora le carcasse delle auto in fondo al fiume. Serve maggiore attenzione”.
“E’ stato un disastro, oltre ogni previsione. Tutto quello che è arrivato è arrivato in gran parte dalla val Roya francese. L’acqua è arrivata giù e non si è potuto fare diversamente. Tutto il centro città è andato completamente sott’acqua: negozi, abitazioni, scantinati soprattutto. E’ stato perciò un danno incredibile sia per i privati sia, e soprattutto, per le attività. Da subito tutta la gente è scesa in strada e con grande spirito di appartenenza si è messa a lavorare per aiutare a ripulire la città, a sturare i tombini e a fare tutto quello che era possibile fare. Le squadre della Protezione civile e le forze dell’ordine sono state encomiabili. Ringrazio l’ufficio tecnico e l'ufficio di igiene ambientale che, in quel momento, si sono dati un gran da fare organizzando i camion per poter portare via tutto il fango e la roba ormai inutilizzabile che la gente ha tirato fuori dalle cantine private e dai negozi. E’ stato uno sforzo corale, i cittadini da soli si sono messi gli stivali e sono scesi in strada a spalare il fango. I ristoratori, per esempio, gratuitamente hanno preparato dei loro piatti per sfamare i volontari che lavoravano. C’è stata una grande mobilitazione automatica senza bisogno di alcun appello ed è stata una cosa molto bella. E’ il più bel ricordo che ho della città, che al momento sta passando momenti difficili tra i migranti e lo scioglimento del consiglio” - dichiara l’ex presidente del Consiglio comunale Andrea Spinosi - “Aldilà del fatto che il Governo non ha, fino ad oggi, indennizzato nessuno ed è gravissimo, il danno che è rimasto è ancora visibile a tutti: la passerella crollata. Sarebbe indispensabile, specialmente per i turisti e il commercio, visto che farebbe da unione tra il nuovo porto e il centro della città. Vedremo il proseguo e cosa il Commissario ha intenzione di fare. Non è semplice e, una volta per tutte, c’è bisogno di mettere mano al Roja in qualche modo, non dico di disboscarlo completamente, ma almeno di dare una ripulita dove è possibile. Il problema è che ci vogliano prima di tutto una marea di autorizzazioni per poter operare in maniera blanda. Ringrazio tutte le associazioni e i volontari che ieri hanno fatto una pulizia straordinaria delle sponde del Roya che ormai sono invase da rifiuti di ogni genere: plastica, pneumatici, bottiglie e altro. Hanno fatto un’opera davvero encomiabile”.
“Sono passati due anni dall'esondazione del Fiume Roja che mise in ginocchio Ventimiglia, l'entroterra e l'intera val Roja. Il nostro personale sin da subito si adoperò per portare sostegno e soccorso a tutte le persone colpite” - scrive sui social la Croce Verde Intemelia ricordando quel tragico giorno - “Il nostro ringraziamento oggi va a tutte le forze di soccorso intervenute ed il nostro pensiero a coloro che non ce l'hanno fatta”.
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