Senza diritto di cittadinanza il confronto fisico-atletico (ed evviva la scoperta dell’acqua calda), senza speranza di conseguenza la difesa, peraltro ancora sprovvista del centro titolare designato.
Senza precisione la mano dei tiratori, mai così a secco in queste prime tre gare pre-stagionali, senza speranza allora anche l’attacco, sempre costretto ad affrontare una difesa schierata (e nemmeno una qualunque: quella di Messina).
Questo il “dispositivo” di un risultato che è ancora una volta una dura sentenza tra Varese e Milano: finisce 100-73 a Desio il Trofeo Lombardia. Ed è un divario che ci sta tutto. I campioni d’Italia dominano fin dalla palla a due, mettono in mostra le scintille dei vari fuoriclasse (6 in doppia cifra) e risultano completamente indigesti per la squadra di Brase.
Ma se il precampionato è un cantiere, a noi quello che interessa è solo lo stato dell’arte della casa varesina, non certo i risultati e nemmeno i “cugini”, che rientrano nell’analisi solo come parametro di difficoltà.
Contropiedi e triple sono conditio sine qua non per Varese: “a centrocampo” questa squadra si dimostra per ora molto modesta, pur con i saltuari spunti di talento offerti da Jaron Johnson (14) e da Colbey Ross (17) in uno contro uno. Manca completamente il gioco sotto canestro e in contumacia Owens ai tabelloni non ci si avvicina nemmeno (meno convincente stavolta l’impatto di Guglielmo Caruso, a differenza di quanto accaduto a Cagliari, almeno per tre quarti). Importante invece il rientro di Reyes, un altro che potrebbe dare un contributo fuori dal coro e fuori da quel moto perpetuo necessario ad aumentare le chance di successo: il caraibico è apparso tra la'ltro in ottime condizioni di forma (si vede che ha giocato fino a settimana scorsa), voglioso e fattivo sui entrambi i lati del campo.
In difesa enormi le difficoltà di contenimento: ma anche qui la tracotanza di Milano c’entra troppo per fornire un giudizio completamente oggettivo. Meglio aggiungere qualcosa su qualche altro singolo, allora. Tipo Nicolò Virginio (8 punti), che oggi è piaciuto molto perché si è “sfossilizzato” dai tre punti che per ora non gli entrano e ha provato a essere utile in tante altre cose. Questo è l’atteggiamento giusto. E Woldetensae (7 punti), sempre più prezioso come collante.
Non sono i “vecchi”, d’altronde, quelli sotto la lente al momento: degli stessi si conoscono alla perfezione vizi e virtù. Il pensiero va piuttosto ai nuovi acquisti: quanto daranno, singolarmente e nel complesso? E soprattutto quanto aiuteranno a tenere a galla la loro Varese quando lo spartito ideale (corsa e tiro) verrà rubato dalla bravura degli avversari?
Ora sotto con Napoli e Verona: due contendenti infinitamente più abbordabili e quindi anche molto più utili a giudicare il valore dei nostri eroi.
LA CRONACA
Tragico l’inizio per i biancorossi, senza Ferrero per una botta al ginocchio: Varese non riesce a correre e non trova nemmeno una tripla: Milano prevdebilmente la stritola di fisico e pazienza, sulle ali di Mitrou-Long e Davies. La squadra di Messina lascia a digiuno i dirimpettai fino al 18-0 del 4’, che poi diventa 21-4: qui le giocate di energia di Reyes e una tripla incredibile di De Nicolao dalla linea da tre punti della propria metà campo fissano al 10’ un più decoroso 26-14.
Con poche "bombe" però non può esserci partita: la Openjobmetis, che in 20 minuti colleziona un 1/14 da 3, non trova nemmeno una conclusione dall’arco a segno e così i meneghini, nonostante alcune buone giocate di Ross, in penetrazione, e di Virginio, riprendono presto il largo in maniera anche più evidente del primo quarto: al 20’, con una mattanza di 2+1 e di canestri di Thomas, è 57-29. Significa 37 punti subiti in dieci minuti. E Brown viene espulso per la somma di un tecnico e di un fallo antisportivo.
Priva di spunti di interesse la cronaca della ripresa, più che altro un bollettino delle oscillazioni dei vantaggi milanesi. Per tutto il terzo quarto ci si mantiene sui 30 punti di scarto e si apprezzano le giocate di Mitrou-Long e Baron; nell’ultimo il tassametro del divario arriva fino al -35 (85-50): si sveglia Caruso, continua a segnare Ross e qualche spazio in più nella regnatela milanese si crea per gli attaccanti in bianco. Cambia ben poco, tutto sommato, visto che dall’altra parte del campo son canestri in ogni modo, nonostante l’impegno di Varese.
MILANO-VARESE 100-73 (26-14, 57-29, 85-50)
MILANO – Davies 21, Thomas 21, Mitrou-Long 11, Miccoli, Todisco 2, Baron 16, Hall 4, Baldasso, Kostrzewski 2, Alviti 15, Hines 8. All. Messina
VARESE – Ross 17, Woldetensae 7, Brown 2, De Nicolao 3, Zhao, Reyes 7, Librizzi 4, Virginio 8, Assui, Caruso 11, Johnson 14, Blair. All. Brase
Il tabellino completo in foto
Commenti