A poche settimane dal quarto anniversario del suo insediamento al vertice del Comando Provinciale dell’Arma, il Colonnello Pierantonio Breda si appresta a lasciare l’incarico al collega Tenente Colonnello Paolo Lando per andare ad assumere il ruolo del Comando provinciale di Piacenza.
Nonostante la relativamente giovane età, l’ufficiale, che quando ha assunto il comando di Asti con il grado di Tenente Colonnello aveva appena 41 anni, può vantare un curriculum estremamente fitto e variegato, ulteriormente ‘arricchito’ nell’ambito della sua permanenza astigiana, durante la quale l’Arma ha portato a conclusioni importanti indagini sotto il suo coordinamento.
Un indefesso impegno che, nel giugno scorso, gli è stato ulteriormente riconosciuto nell’ambito delle celebrazioni astigiane per la Festa della Repubblica, durante le quali il Colonnello è stato insignito dal prefetto Claudio Ventrice dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana.
Prima della fruttuosa esperienza astigiana, nel corso degli ormai oltre 25 anni di servizio l’ufficiale, originario del Trevigiano dove vive tuttora la sua famiglia d’origine, ha ricoperto numerosi altri importanti incarichi. Tra cui figurano la guida del Comando di Roma Piazza Venezia, il coordinamento di alcune importanti operazioni contro la criminalità organizzata nell’ambito del suo periodo di lavoro in Sicilia, l’organizzazione del sistema di sicurezza messo a punto in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II e, prima di giungere ad Asti, il servizio svolto in seno allo Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nodo nevralgico di tutte le operazioni che vedono impegnata l’Arma in Italia e all’estero.
Il Colonnello Breda: "Lunedì lascerò dopo 4 anni intesi"
"Lunedì lascerò dopo 4 anni intensi - ha esordito il Colonnello Pierantonio Breda - tanto per la provincia di Asti quanto per il Paese per via dell’impatto del Covid che ha influenzato in modo importante anche l’operato dell’Arma Astigiana.
Voglio tracciare non un bilancio, bensì quello che è stato il mio percorso. Innanzitutto volevo dirvi cosa ha fatto l’Istituzione per il territorio, con L’Arma che ha investito tantissimo in tutte le province di dimensione analoga a quella astigiana: abbiamo avuto un importante upgrade con l’inserimento di ufficiali che hanno dato grandissimo impulso alle attività sul territorio. Questo ha comportato l’arrivo di ufficiali straordinari, che venivano da esperienze in aree metropolitane, aree sensibili, comparti di specialità e che hanno enormemente potenziato le capacità di intervento sul territorio.
In questo periodo - prosegue Breda - sono state destinate tantissime risorse alla crescita delle capacità operative del personale a beneficio di una migliore qualità di servizio del territorio. A ciò ha corrisposto un riscontro sulle capacità maturate, che è stato la cartina di tornasole più evidente delle attività svolte sul territorio".
Il Colonnello continua nel suo bilancio quadriennale: "L’attrazione delle risorse non si è però fermata a quelle stanziali sul territorio, poiché abbiamo voluto coinvolgere i comparti di specialità, operanti quotidianamente sul territorio ma magari con sede operativa in una provincia vicina. Quindi abbiamo stimolato la collaborazione con loro, attuando anche esercitazioni interforze in ambito di Protezione Civile.
Ma non dobbiamo dimenticare la quotidianità, che magari non riesce ad avere la ‘potenza’ per assurgere a notizia, ma è ciò che noi e le nostre famiglie viviamo quotidianamente. Un servizio che è fatto di piccole cose, ma essenziali. Ed è su questo che abbiamo investito moltissimo: da questo punto di vista, il Covid è stata una grande lezione perché ha dimostrato quanto alcuni servizi diventino essenziali nel momento del bisogno. Tutti gli orari delle Stazioni sono stati uniformati - sottolinea Breda - abbiamo speso tutte le risorse possibili sul territorio in modo che il limite geografico non fosse un limite dell’azione di protezione, ma meramente un aspetto organizzativo.
Il cittadino del piccolo paese deve sapere che non ha la disponibilità solo dei carabinieri della più vicina Stazione, ma bensì di tutto il Comando Provinciale dell’Arma. Su questo abbiamo lavorato, raccontandolo anche ai cittadini mediante incontri nei comuni, nelle scuole, e per vostro tramite (con riferimento ai giornalisti, ndr.) Nel comunicare con le persone, voi giornalisti avete un ruolo fondamentale.
Avete contribuito a farci riconsegnare 6.000 gioielli rubati, catalogati e inseriti nel sito, e che grazie a voi sono stati visti dai legittimi proprietari. Avete contribuito a spiegare come funziona il numero unico di emergenza 112, ma abbiamo anche ‘aperto la caserma’ e lo abbiamo fatto vedere.
In questo mio percorso sono stato supportato da collaboratori eccezionali, che hanno contribuito alla flessione dell’8% dei reati commessi accompagnata da oltre il 60% in più dei reati scoperti, anche a molti anni di distanza dal reato.
Altra cosa cui tengo tanto è che abbiamo lavorato per il territorio sia svolgendo il nostro servizio che valorizzando anche alcuni astigiani, carabinieri, il cui DNA astigiano ritengo sia stata la fondamenta su cui si è stratificata la loro professionalità, che gli ha consentito di fare cose straordinarie. Lo hanno fatto silenziosamente, ma abbiamo il dovere di dirlo, di farlo sapere ai cittadini. Pensiamo al generale Cosma Manera, ma con lui, da ultimo, a Cocconato, a Luigi Perotto. Sostanzialmente un eroe di guerra, in congedo plurimedagliato, che un anno prima di morire ha portato la sua medaglia alla sezione ANC del territorio, che così ha scoperto trattarsi di un eroe di guerra. Dobbiamo dirlo perché non sono un orgoglio solo per l’istituzione che qui rappresento, ma per tutto il territorio.
Mi spiace dover ricordare per l’ennesima volta Mario D’Orfeo (comandante della Stazione di Villanova d’Asti deceduto a causa Covid, ndr.), perché il dolore per la sua morte è ancora troppo forte.
Io ero contento quando mi hanno destinato ad Asti, territorio che ho vissuto con la mia famiglia e che ho amato. Per me è stato un orgoglio aver svolto il ruolo di comandante provinciale. Ringrazio tutti gli astigiani per l’affettuosa accoglienza che è stata data a me e alla mia famiglia, che qui si è ulteriormente ampliata con la nascita di un altro figlio".
"Infine - conclude Breda - faccio i miei migliori auguri al Tenente colonnello Paolo Lando, mio amico e collega di corso, con cui ho condiviso 5 anni di formazione, e gli faccio i migliori auguri per il lavoro che svolgerà qui".
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