Il Nazionale

Politica | 31 agosto 2022, 10:03

Minorenni migranti a Bibiana: “Il progetto è fermo”

Il sindaco Fabio Rossetto annuncia la novità nel Consiglio comunale aperto, indetto per parlare dell’iniziativa della Prefettura e dell’impresa sociale Xenia, che avrebbe usato i locali dell’ex casa di riposo Residence le Soleil

Minorenni migranti a Bibiana: “Il progetto è fermo”

I problemi di spazio e l’assenza di un progetto di inserimento sociale hanno stoppato per il momento l’arrivo di 50 minorenni migranti a Bibiana nei locali dell’ex casa di riposo Residence le Soleil, di via Vittorio Veneto 17. Ieri sera si è tenuto un Consiglio comunale aperto al salone polivalente, dove il sindaco Fabio Rossetto ha fatto il punto della situazione e ha spiegato come il prefetto di Torino lo avesse chiamato alle 18,30 per dirgli che l’iter era fermo.

Rossetto ha organizzato questo momento per spiegare i dettagli di questa vicenda, esplosa ad agosto, e ascoltare gli umori della popolazione, che si è mostrata contraria all’arrivo di un numero simile di migranti concentrati in una sola struttura.

Tutto nasce da un bando che la Prefettura ha emesso a giugno per trovare un luogo di accoglienza temporaneo per 6 mesi, rinnovabili, per 50 minori tra i 14 e i 17 anni per sgravare la pressione migratoria su Torino. A farsi avanti è l’impresa sociale Xenia che propone la soluzione di Bibiana. La Prefettura darebbe in cambio 60 euro al giorno ad ospite.

Il 27 luglio la Prefettura scrive una lettera per il Comune e una per il Ciss (il consorzio socio-assistenziale), per chiedere di valutare la proposta e verificare se lo stabile è idoneo per ospitare i ragazzi.

“La lettera è arrivata il 28 luglio e dal primo agosto Xenia era pronta ad aprire il centro – dettaglia Rossetto –. Quindi abbiamo chiesto una sospensiva al prefetto, mettendo in luce le problematiche: non c’è un progetto di inserimento e una prospettiva di collocazione dei migranti in un contesto meno provvisorio. Inoltre la casa di riposo ospitava circa 25 anziani e qui si parla di 50 ragazzi. Inoltre abbiamo proposto un modello di accoglienza diffusa a livello provinciale, che sarebbe più funzionale”.

Anche la presidente del Ciss Agnese Boni sottolinea la mancanza di un progetto alla base: “Si parla solo di un corso di italiano per 10 ore la settimana, per ragazzi che oggi vivono in strada”.

Al Consiglio hanno partecipato anche diversi sindaci della zona, tra cui Lilia Garnier, che ha raccontato l’esperienza fallimentare dei migranti concentrati all’ex Feltrificio Crumière di Villar Pellice, nonché i consiglieri metropolitani Marco Cogno ed Enrico Delmirani, l’onorevole Gualtiero Caffaratto e il senatore Giorgio Maria Bergesio.

Marco Bertello

Commenti