Il Nazionale

Sport | 26 agosto 2022, 17:55

VIDEO-INTERVISTA - De Nicolao, operazione leader: «Me lo ha chiesto il coach»

Dal ritiro di Gressoney le prime (positive) impressioni del play veneto, al terzo anno in biancorosso: «I metodi di Brase sono diversi dal passato: c’è un grande lavoro dello staff, noi dobbiamo essere concentrati solo sull’apprendimento. Il gioco? Non sarà solo un “prendi e tira”: ognuno dovrà costruire per gli altri. Gli americani? Mi hanno sorpreso fin dalla prima cena…»

VIDEO-INTERVISTA - De Nicolao, operazione leader: «Me lo ha chiesto il coach»

«Ho parlato con il coach: mi ha detto che devo parlare molto, essere leader, come Colbey Ross. Dovremo essere noi a far “sentire a casa” tutti i nostri compagni quando giocheremo».

Alla Sport Haus di Gressoney Saint Jean non sta nascendo solo una nuova Varese (leggi qui), ma anche un Giovanni De Nicolao sempre più maturo e consapevole. Al terzo anno in biancorosso, il play veneto sarà ancora in mezzo alla parete: obbligatorio non arrestare l’ascesa. Ci sono da confermare, e se è possibile corroborare, i miglioramenti messi in mostra durante la scorsa stagione, vissuta da specialista importante e decisivo a livello difensivo e di intensità. E c’è un’asticella che si alza ancora, addirittura fino al possesso delle chiavi della squadra: lo esige Matt Brase e lo richiede lo stesso gioco che la Openjobmetis ha intenzione di proporre.

De Nik, fin dall’intervista che pubblichiamo, non si sottrae: «Che io giochi insieme a Ross oppure in alternativa a lui il mio compito sarà di legare tutto il gruppo. Ogni giocatore dovrà sentirsi a proprio agio e prendere i propri tiri: sia io che Colbey dovremo quindi creare per gli altri. E metterci intensità». Come accennato sopra, si tratta di un’esigenza tecnica, non solo emotiva: «Dovremo correre tanto, perché non siamo fisicati. Tutto partirà dalla difesa, poi in attacco dovremo far viaggiare il pallone e penetrare, in modo poi da scaricare liberando i tiratori. Non sarà un “prendi e tira”: i tiri andranno costruiti».

Idee chiare e tanta carica, entrambi derivanti da primi allenamenti che hanno lasciato in dote ottime impressioni: «Sono stati giorni intensi, sia a livello di gruppo che individualmente. Sono molto felice di come stiamo andando. Il metodo di lavoro impostato da Brase è un po’ diverso rispetto a quello cui eravamo abituati con i precedenti allenatori: per lui i giocatori devono essere concentrati solo sull’apprendimento e l’esecuzione, per tutto il resto c’è lo staff e c’è lo stesso coach. Che ha un modo di spiegare gli schemi altrettanto diverso: è sempre in mezzo all’azione… Anche quando la si gioca, è parte integrante della stessa».

Molto positivo, per De Nicolao, anche l’impatto con i nuovi arrivati: «Gli americani (Ross, Brown, Owens e Johnson) mi hanno sorpreso fin dalla prima cena: sono ben disposti, sono aperti. Brown ha imparato subito tutti i nomi, anche quelli dei compagni più giovani: non è una cosa che si vede così spesso…»

Fabio Gandini

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