Il pastore è costretto a tenere i cani legati e un branco di lupi attaccano le sue capre. E’ accaduto ieri mattina sulle alture di Pigna, piccolo centro della Val Nervia e che ha nuovamente portato alla luce una polemica che, da tempo è emersa nella zona, dove i pastori sono costretti a tenere i cani legati, a causa delle richieste degli escursionisti.
I lupi hanno avvicinato i capi di bestiame di un pastore di Camporosso che, da anni insieme ad altri colleghi, mantiene l’attività della pastorizia nella zona. Le capre sono fuggite, dividendosi in diversi gruppi e, al momento il pastore ne ha trovata una uccisa ma altre potrebbero essere finite tra le grinfie dei lupi e altre ancora potrebbero essere disperse, perché impaurite e finite chissà dove.
Infuriato il Sindaco di Pigna, Roberto Trutalli, non appena è venuto a conoscenza dei fatti: “A me dispiace perché sui pastori della zona – ha detto – è stata fatta una polemica stupida, visto che a lui è stata affidata la zona di pascolo, secondo il regolamento comunale e regionale. Avevamo 1.130 ettari di pascolo e oggi 500 per una attività che vive con grandi problemi anche per l’approvvigionamento dell’acqua per il bestiame. Gli escursionisti si sono lamentati ma, non dimentichiamo, che la montagna è anche pascolo e il bestiame deve essere protetto dai cani. Ai pastori sono stati imposti i cartelli e sono stati messi, ma se i cani non fossero stati legati, la situazione sarebbe sicuramente cambiata. Ora il problema non è solo la morte di alcune capre, ma anche il fatto che molte potrebbero essere finite dietro Pietravecchia e potrebbero morire di stenti. Ora il pastore dovrà andare a recuperarle ma non è facile”.
La polemica è nata dopo l’imposizione di tenere legati i cani del pascolo il sabato e la domenica, ma si tratta di una attività secolare: “Non solo – prosegue Trutalli – ma portano introiti al Comune e, soprattutto, il ringiovanimento del territorio e del manto erboso. Ora vorrà dire che, anche gli escursionisti dovranno essere in regola, vista la situazione. I pastori stanno facendo i salti mortali per la pastorizia e dobbiamo difendere attività di questo genere”.
Nella zona sono 4 i pastori tra Melosa e Cima Marta, con mucche e vitelli di alcuni e altri che invece hanno le capre. Tutti con una produzione di latte e formaggi di qualità. “Non dimentichiamo che – prosegue Trutalli – gli escursionisti che si sono lamentati, fanno le loro passeggiate in zone vietate, come ad esempio il ‘Sentiero degli Alpini’, chiuso da due ordinanze. Io l’ho fatto presente anche ai Carabinieri, visto che gli escursionisti pubblicano anche i filmati sui social. E poi, per le lamentele sui cani dei pastori ecco i risultati di ieri!”.
Trutalli conferma che i pastori hanno tutto il diritto di poter esercitare l’esercizio del pascolo: “Dobbiamo sostenere le attività di questo genere – termina il Sindaco di Pigna – che garantiscono il valore antropico della zona, visto che il pascolo mantiene vivo quel sottobosco che sta scomparendo”
Commenti