Il Nazionale

Cronaca | 03 agosto 2022, 11:00

S.O.S. Po, il fiume sta sparendo: a Torino livello idrometrico a zero, riaffiorano isolotti e rifiuti [FOTO]

I dati di Arpa confermano tutta la preoccupazione per il corso d’acqua che attraversa la città. E dal letto del fiume spuntano rifiuti di ogni genere. Intanto l'agricoltura fa la conta dei danni

S.O.S. Po, il fiume sta sparendo: a Torino livello idrometrico a zero, riaffiorano isolotti e rifiuti [FOTO]

Il Po rischia di sparire a Torino? Una domanda legittima, se si pensa che attualmente il livello idrometrico del fiume ai Murazzi è praticamente pari a zero.

Il livello idrometrico rilevato da Arpa

 

 

In sostanza, il livello dell'acqua oscilla tra i pochi centimetri al centro del letto del fiume e una cifra inferiore allo zero nelle parti più laterali. La stazione Arpa del Ponte di corso Regina Margherita, nella settimana compresa tra il 25 luglio e il 1° agosto ha riportato un livello idrometrico giornaliero oscillante tra 0,15 metri e 0,27, con picchi in negativo di -0,05 e massimi di 0,38. Numeri che raccontano un dramma, quello della siccità, che non sembra conoscere una fine.

Mascherine e caschi: i rifiuti che riaffiorano dal fiume

E se non bastasse la matematica a preoccupare tutti, basta affacciarsi dai Murazzi per rendersi conto di quanto grave sia la situazione: isolotti che riaffiorano, vegetazione che spunta e schiuma in acqua. A peggiorare un quadro già sconfortante, la maleducazione dei torinesi: negli isolotti che si sono formati sono presenti rifiuti di ogni genere. Si va dalla classica bottiglietta di plastica alla mascherina chirurgica simbolo del Covid, passando per gli elmetti gialli degli operai edili presenti nei tanti cantieri cittadini. Immondizia che qualcuno ha gettato nel fiume, sperando che la corrente la portasse chissà dove e che invece diventa habitat di papere e uccelli.


Anche l'agricoltura fa la conta dei danni

Anche nel Torinese intanto si fanno i primi conti dei danni da siccità. Secondo i dati elaborati da Coldiretti Torino è già andato perso il 50% delle produzioni in campo, mentre si aspettano i primi dati sulle produzioni in vigna, che non lasciano presagire nulla di buono visti i diradamenti eccezionali che i viticoltori stanno effettuando per salvare almeno una parte della vendemmia.

In particolare, in tutta la provincia di Torino si segnala una perdita del 30% del grano tenero; il 60% del mais; il 30% degli altri cereali (orzo, avena, triticale); il 60% dei pascoli di montagna; il  60%  dei prati permanenti; il 50% degli erbai a monocoltura (lolietto) e il 50% di erba medica.

Dall’inizio dell’anno è mancato addirittura il 54% delle precipitazioni normali. Mentre sul fronte delle temperature, secondo le elaborazioni della Società meteorologica italiana per Coldiretti Torino, con una temperatura media di 27,9 °C a Torino, il mese di luglio 2022 si colloca secondo tra i mesi in assoluto più caldi della serie storica dei rilevamenti iniziata nel 1753, dopo il caso record del luglio 2015 (28,5 °C). Ma l'eccezionalità più rilevante quest'anno è la persistenza delle tante anomalie calde da gennaio a oggi: tanto che, considerando il trimestre maggio-luglio con una media di 24,7 °C viene superato anche l’anno 2003 che pareva inarrivabile (media 24,0 °C). Se si considera, invece, la combinazione caldo-siccità degli ultimi otto mesi (dicembre-luglio) non si era mai vista una situazione simile addirittura in 220 anni di misure parallele di temperatura e precipitazioni a Torino.

Andrea Parisotto

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