Il Nazionale

Cronaca | 31 luglio 2022, 15:48

Seguiti e picchiati in via Po, aggressione omofoba a Torino: "Hanno anche tirato fuori un coltello"

Lo sfogo sui social: "Siamo stufi di dovere avere ansia che succeda qualcosa solo per il nostro orientamento sessuale". Giusta (Torino Pride): "Quella violenza vuole farci tornare nell'ombra, nella vergogna, nella paura. La riconosciamo e la denunciamo"

Seguiti e picchiati in via Po, aggressione omofoba a Torino: "Hanno anche tirato fuori un coltello"

Ancora un'aggressione omofoba a Torino. Nella serata di ieri, un gruppo di amici è stato seguito, insultato e preso a pugni in pieno centro, in via Po. Il motivo dell'aggressione, secondo quanto denunciato dai giovani, il loro orientamento sessuale.

Il racconto è stato postato sui social da uno dei ragazzi che ha subito l'aggressione omofoba: "Questi due ragazzi ci hanno seguito per tutta via Po, invertendo la loro direzione, continuando a urlarci insulti omofobi". "Ad un certo punto - prosegue il giovane - hanno iniziato a toccarci, tirare pugni e a tirare fuori un coltellino".

"Noi ci siamo difesi ma non potevamo fare più di tanto - conclude l'aggredito - nel mentre l'indifferenza delle persone lì vicino a noi. Queste persone camminano ancora per strada, passandola liscia: siamo veramente stufi di dovere avere ansia che succeda qualcosa solo per il nostro orientamento sessuale".

"Nuovamente questo fine settimana a Torino alcune persone hanno subito violenza omofoba per le strade, sia verbale che fisica. Non è più tollerabile che nella nostra città si assista a questo e si resti a guardare senza intervenire" afferma Marco Giusta, presidente del Coordinamento Torino Pride

"L'unica tolleranza zero che riconosciamo è quella nei confronti delle violenze che le persone che appartengono a minoranze rischiano di subire, e subiscono, quotidianamente. L'intento è chiaro: quella violenza vuole farci tornare nell'ombra, nella vergogna, nella paura. La riconosciamo e la denunciamo" ribadisce Giusta, ex assessore ai Diritti del Comune di Torino. 

"Crediamo che sia fondamentale per una città che vuole fregiarsi del titolo Capitale dei Diritti agire subito e con attenzione su questo tema, partendo dall'educazione negli spazi giovanili e nelle scuole di ogni ordine e grado, rendendo i canali di accesso dei servizi conosciuti e facili da raggiungere, sostenendo le attività (come Tohousing, come Porto Sicuro, come Spo.t ) che le associazioni del territorio fanno in sussidiarietà allo Stato, non perché sia loro compito, ma perché nessun altro lo fa. Per questo chiederemo un incontro urgente con gli assessorati competenti, per definire un piano d'azione per una Torino libera dall'odio e dalla violenza" conclude il presidente del Coordinamento Torino Pride.

A. Par

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