Tre anni e sei mesi.
Questa la sentenza di condanna con il rito abbreviato letta in Tribunale a Savona dal giudice per le udienze preliminari Alessia Ceccardi nei confronti dell'ex vice Prefetto Andrea Giangrasso per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso ideologico per induzione.
L'indagine, coordinata dal pm Giovanni Battista Ferro e partita nel marzo del 2018 gestita dal nucleo investigativo dei carabinieri di Savona con la collaborazione della Questura e della Prefettura, aveva visto coinvolto proprio l'ex dirigente responsabile dell’area IV immigrazione della Prefettura che era stato appurato che, insieme ai soggetti in concorso con lui, aveva proposto ad un intermediario di far presentare a due soggetti extracomunitari, certificati medici che sanassero il periodo di tempo in cui erano stati in Italia superiore agli 8 giorni.
Venivano quindi stilati da un medico compiacente che li consegnava all’intermediario e successivamente al funzionario che a sua volta li rilasciava in Prefettura allegandoli alla pratica rendendo la procedura formalmente corretta. Veniva poi presentata la documentazione alla Questura che presentava il permesso di soggiorno.
"Attendiamo le motivazioni della sentenza per capire cosa ha convinto il gip Ceccardi, comunque faremo appello sicuramente - ha detto l'avvocato difensore di Giangrasso Pietro Bogliolo - Le accuse derivano solo ed esclusivamente dal coimputato ma non c'era nessun riscontro".
Il Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro avevo chiesto per l'ex vice Prefetto una condanna di 6 anni e 8 mesi.
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