Due mesi esatti. Era la metà di maggio quando Torino fu invasa da turisti, cantanti e una grande ondata di entusiasmo per Eurovision. A metà luglio, però, ci sono testimonianze ancora piuttosto "vive" del passaggio della kermesse. Ma non esattamente piacevoli.
Un cantiere ancora aperto in piazza d'Armi
Per farsene un'idea, basta andare a fare un giro in piazza d'Armi, dove il Pala Olimpico ha fatto da cornice allo spettacolo. Ma fuori c'erano anche l'area media e delegazioni, collegate al palazzetto da una passerella sopraelevata. Ora, di quella zona, resta ancora un cantiere.
Qualcosa si è bloccato dopo il sipario finale
Le operazioni di smantellamento erano iniziate già nelle ore successiva al sipario finale delle serate di musica, ma a un certo punto qualcosa si è bloccato. Ora nel prato che si solito è preso d'assalto da sportivi e amanti della tintarella restano solo aree brulle, una macchina escavatrice, alcuni strumenti da lavoro e soprattutto un enorme recinto che ne impedisce l'accesso.
Non proprio una bella cartolina per ricordare un evento che ha restituito alla città un po' della magia delle Olimpiadi 2006, ma che ora lascia un'eredità ingombrante.
Dibattito in Sala Rossa sulla fontana "a lame", tra guasti e crisi idrica
Sul destino di piazza D'Armi dopo Eurovision si è discusso anche in Consiglio Comunale, dove il consigliere Enzo Liardo (Fdi) ha chiesto alla giunta spiegazioni sull'utilizzo della fontana "a lame d'acqua" che si trova all'altezza della Torre Maratona. Spesso vuota e inutilizzata, era stata riattivata per Eurovision, ma ora langue di nuovo. "E' giusto che funzioni in maniera intermittente e che i cittadini contribuenti ne traggano un beneficio intermittente?".
La risposta da parte della giunta non si è fatta attendere: "Al termine di Eurovision, come da normale procedura di manutenzione, si è provveduto a ordinare all'affidatario del servizio lo svuotamento e la pulizia della fontana, come già per altre fontane cittadine. Le operazioni, nell'ultima settimana di maggio, hanno interessato solo due delle tre vasche, perché nel terzo invaso c'era una nidiata di Germano Reale che non permetteva di eseguire l'operazione. Con le prime settimane di giugno, col naturale allontanamento degli esemplari, abbiamo ordinato il completamento delle operazioni di pulizia".
A lasciarle vuote, adesso, è piuttosto la crisi idrica: "Si è optato per mantenere le lame d'acqua in asciutta visto che le strumentazioni deputate al ricircolo non sono completamente operative per un guasto e questo non permetterebbe di ridurre i consumi di acqua".
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