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Politica | 12 luglio 2022, 09:44

Cuneo, il destino della Giunta ancora appeso a quel misterioso “papè”

Si susseguono gli incontri, che si concludono regolarmente con un nulla di fatto. A questo punto varrebbe forse la pena, per uscire dall’impasse, che l’accordo tra Pd e Centro venisse reso pubblico. Sarebbe un’apprezzata operazione di trasparenza

Cuneo, il destino della Giunta ancora appeso a quel misterioso “papè”

Prima ancora di conoscerne il contenuto (che pure non è dettaglio da poco), sarebbe interessante capire dove è stato scritto il misterioso accordo tra il segretario provinciale del Pd Mauro Calderoni e il coordinatore della lista civica Centro per Cuneo, Beppe Delfino.

Si tratta di un banale foglietto di appunti, stile “papello” (ogni riferimento indebito viene respinto al mittente), oppure si tratta di un testo redatto con tutti i crismi dell’arte grafica e suggellato in calce dalle firme dei due protagonisti, alla stregua di un atto notarile?

Facciamo questa osservazione, che può apparire banale, perché un domani, quando la cronaca si sarà sedimentata e sarà divenuta storia, questa indicazione risulterà preziosa per la ricerca delle fonti.

Pare comunque che siano davvero in pochi ad averlo visto e nessuno, se non i due diretti interessati, ne hanno copia.

Per quanto concerne il contenuto, risulta che l’intesa, stipulata in occasione del passo indietro di Luca Serale a favore di Patrizia Manassero, avesse come punto di riferimento i dati elettorali del 2017.

Dal Pd, a spoglio avvenuto, dicono che, avendo il Centro subito una flessione del 3,67% (quella del Pd, rispetto a cinque anni fa, è stata dell’1,60%), le condizioni non erano più quelle di partenza.

Dal Centro replicano che 7 erano i seggi nel 2017 e 7 sono quelli ottenuti nel 2022:  nei fatti, quindi, la situazione è rimasta immutata perché la flessione è stata generalizzata e conseguenza del calo dell’affluenza alle urne.

Bizantinismi? È probabile, ma ogni partita che si gioca in politica ha sempre di questi risvolti che celano però aspetti che non sono sempre e solo dettagli.

Del resto, Cuneo è possente e paziente: una città che ha subìto sette assedi può reggere ancora allo stress di qualche giorno, a maggior ragione considerando il fatto che i cittadini sono alle prese con ben altri problemi.

Certo è che se venisse reso noto il contenuto di quello che noi preferiamo chiamare “papè” (alla piemontese) piuttosto che “papello”, sarebbe un’operazione di trasparenza apprezzata.

Ne guadagnerebbe certamente anche la sindaca, visto che l’accordo ha il sapore di un qualcosa che sembra riguardare due soli soggetti, considerato che la maggior parte dei consiglieri delle due formazioni asserisce di non conoscerne il contenuto.

A meno che – e qui sorge il dubbio - non lo si voglia rendere noto perché sono riportate ipotesi di spartingaia che vanno oltre la dimensione cittadina.

Vogliamo pensare che Provincia e Fondazione Cuneo non siano state degne  almeno di un cenno?

GpT

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