La Cassazione ha rigetto i ricorsi degli imputati e confermato 4 condanne a 18 mesi per la morte di Andrea Soldi, 45enne malato di schizofrenia.
Sentenza diventa definitiva, a sette anni dalla morte di Soldi
Diventa così definitiva la sentenza della Corte d'Appello di Torino del 19 ottobre 2020 nei confronti di un medico psichiatra e tre agenti della polizia municipale che intervennero il 5 agosto 2015 nei confronti di Soldi per un Tso.
In appello le pene erano già state ridotte, rispetto alla sentenza di primo grado: i tre vigili urbani Enri Botturi, Stefano Del Monaco e Manuel Vair, insieme allo psichiatra Pier Carlo Della Porta erano stati condannati nel 2018 a 1 anno e 8 mesi.
La sorella Maria Cristina: "Non volevo vendetta ma giustizia"
"Non volevo vendetta ma una condanna che fosse d'esempio, i Tso non vanno eseguiti così. I più fragili vanno tutelati e i malati mentali sono i più fragili". Maria Cristina Soldi per 7 anni ha atteso giustizia per suo fratello Andrea, un gigante di oltre cento chili, malato di schizofrenia da quando aveva 20 anni, e morto a 45. "18 mesi sono pochi? Io non cercavo il carcere ma una condanna morale, mio fratello non tornerà più ma oggi ho avuto piena giustizia".
Amnesty Italia: "Fu una violenza ingiustificata e letale"
"La sentenza della Corte di Cassazione restituisce alla famiglia di Andrea Soldi un minimo senso di giustizia e afferma che a Torino ebbe luogo, e non per la prima volta in situazioni del genere, una grave violazione dei diritti umani: un Tso illegittimo eseguito con una violenza ingiustificata, ingiustificabile e purtroppo letale. L'ennesimo caso in cui lo Stato si è abbattuto sulle fragilità anziché proteggerle". Così il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury, dopo la sentenza della Cassazione.
"Ora serve una riforma dei servizi dedicati alla salute mentale". Lo chiedono A Buon Diritto e Amnesty Italia dopo la decisione della Cassazione sul caso Soldi. "Una sentenza fondamentale, ma ora serve una riforma dei servizi dedicati alla salute mentale", dice Valentina Calderone, direttrice di A Buon Diritto, la Onlus che in questi anni è stata al fianco della famiglia Soldi nella battaglia per ottenere la verità: "Il Tso è e deve rimanere un presidio a tutela di chi ha bisogno di cure. Non può tramutarsi mai in uno strumento violento con cui agire controllo sociale".
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