C'è chi dice no. Canta così Vasco Rossi, da poco protagonista a Torino. Una canzone che potrebbe tranquillamente fare da colonna sonora alla manifestazione indetta dall’associazione commercianti e artigiani Barriera Lanzo, che hanno chiesto a gran voce al Comune di Torino di rivedere il progetto della pista ciclabile di via Lanzo.
Un "no" che non è rivolto all'infrastruttura in senso lato, ma a come è stata concepita e calata sul territorio. I residenti e commercianti, infatti, si ritrovano con una via a loro modo di vedere più stretta, soffocata dal traffico e con meno parcheggi. Condizioni che generano un triplo problema: di affari per i commercianti, di qualità dell'aria e di sicurezza.
I commercianti "Intervenire prima che ci scappi il morto"
"Noi non siamo contrati alla pista a prescindere, ma pensata su Strada Lanzo in queste condizioni è uno scempio. Non c’è sicurezza, è pericolosa per tutti: ci sono già stati incidenti e blocca il traffico nelle ore di punta" afferma Dino Porcelli, associazione commercianti e artigiani Barriera Lanzo. Il negoziante prosegue: "E' aumentato lo smog e sono aumentate le code, così come gli incidenti per i pedoni. Abbiamo poi seri problemi di parcheggi, diminuiti del 30%. La gente non si ferma più a prendere un caffè al bar o a comprare il pane: hanno paura delle multe". "Chiediamo all’amministrazione di rivedere il progetto - conclude. - Non diciamo no in senso lato, ma chiediamo migliorie. Fatto cosi, su una via ad alta densità di traffico con piccole zone industriali e un traffico di mezzi pesanti ha poco senso. L’altra sera un’ambulanza è rimasta ferma in coda: prima che ci scappi il morto, rivedete il progetto".
Ballatore: "Il Comune ascolti la Circoscrizione"
Una posizione, quella di Porcelli, condivisa da Alfredo Ballatore, coordinatore Sott.ne Welfare Circoscrizione 5: "Come Circoscrizione abbiamo avviato una serie di atti rivolti al Comune, per i quali non abbiamo mai ricevuto risposta". "Non siamo contrari all’infrastruttura, sappiamo che il progetto è esecutivo. Qui ci sono anche residenti, che anche loro subiscono disagi. Chiediamo di rivedere la posizione del progetto e applicare migliorie che i commercianti stessi hanno proposto. L’amministrazione intervenga subito" conclude Ballatore.
Ventra: "Bene lo spirito costruttivo dei commercianti"
Chi si interfaccia ogni giorno con i commercianti della zona è Carmela Ventra, coordinatrice al Lavoro Circoscrizione 5: "I negozianti hanno notato un calo di fatturato: prima la strada era larga e le auto si fermavano qualche minuto, ora diventa difficile. E’ stato fatto un progetto senza rendersi conto della conformità del territorio". "Si poteva fare la pista ciclabile in una via meno commerciale: qui passano ogni giorno bilici e il traffico rimane congestionato. Basta un tamponamento per creare ingorghi e fare regnare il caos. E’ cosi che si tutela l’ambiente?" attacca Ventra. La coordinatrice ha poi lodato lo spirito dei negozianti: "I commercianti si sono uniti in maniera costruttiva, senza uno spirito distruttivo. Hanno dato in carico a un tecnico il progetto, per rivedere il rivedibile. Anche marginalmente, ma si possono apportare migliorie come il restringimento del marciapiede per far passare i mezzi pesanti o consentire il carico scarico senza bloccare il traffico" conclude.
Fornari: "Manifestazione politica che ha creato disagi"
Critico invece Antonio Fornari, ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle: "Ci si aspettava una manifestazione di quartiere partecipata invece erano presenti 30 persone, per la maggior parte esponenti politici di Fratelli d'Italia". "Oltre agli evidenti disagi arrecati ai tanti cittadini rientranti dopo una giornata di lavoro, impossibilitati a rientrare a casa, erano presenti decine di agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale. Era proprio necessario organizzare una manifestazione palesemente politica alle 18 di un lunedì lavorativo, creando disagi e impegnando notevoli risorse pubbliche per una passeggiata di partito?".
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