“Aumenta il tasso di positività e il numero dei contagi anche nella nostra provincia, ma la situazione non è preoccupante”: sono le parole del Primario di Malattie Infettive in ospedale a Sanremo, Giovanni Cenderello, in relazione all’aumento dei numeri Covid in questi ultimi giorni anche nella nostra provincia.
“Abbiamo ricoverato qualcuno in più, questo si – prosegue – e, in reparto abbiamo chiuso ai cosiddetti ricoveri ‘puliti’, anche perché si comincia ad avere qualche problema di organico. Con l’aumento dell’attività ambulatoriale di supporto ai medici di famiglia con la prescrizione degli antivirali per bocca, si fa un po’ di fatica a chiudere i turni e a dare assistenza ai reparti con le consulenze. Sono stati così fermati i ricoveri per quanto non è Covid o per patologie particolarmente gravi, facendo confluire negli altri reparti”.
I dati che arrivano a livello internazionale, con Omicron 5 è stato confermato l’aumento di nuovi casi e di ospedalizzazioni: “Per fortuna si tratta di pazienti con quadri decisamente meno gravi e intensi, ma qualche anziano fragile e altri immunocompromessi ne stiamo vedendo. Non ci sono terapie intensive e questa è una cosa estremamente positiva. I malati si fermano prima e, quando arrivano in sub-intensiva riusciamo a bloccare il virus, anche grazie al grande lavoro e impegno dei medici, infermieri e fisioterapiste respiratorie”.
In ospedale a Sanremo medici e infermieri hanno a disposizione medicine e antivirali? “Abbiamo di tutto e di più. Oggi possiamo anche disporre di caschi ventilati che consentono di lavorare con maggiore comodità ma possono anche proporsi al malato senza mascherina. Un sistema di filtrazione che filtra 50 volte di più rispetto a una mascherina Ffp3, si ha un flusso di aria fresca in testa e, soprattutto il malato ti vede in faccia. Per un malato, soprattutto se anziano, vedere chi ti cura è molto importante quando si è in un letto da solo. E’ un vantaggio sul piano medico ma anche umano”.
Da cosa dipende questo aumento dei contagi: “E’ Omicron 5 che, tra tutte le varianti è quello più trasmissibile anche se fortunatamente meno aggressivo”. Quando arriverà il freddo cosa succederà? “Bisognerà capire quale variante sarà la più dominante in quel momento e vedremo di avere le vaccinazioni di seconda generazione. Sono queste le due variabili che gravitano ma, sicuramente, lo stare al chiuso faciliterà nuovi casi. Se sarà un virus simile a Omicron 5 non dovremmo però avere grossi problemi. Se invece sarà più aggressivo dovremo sperare nei vaccini di seconda generazione che speravamo di avere a settembre, ma invece arriveranno più tardi”.
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