A volte bisogna avere la costanza di saper aspettare, rinunciando magari a ricorsi che pure avrebbero avuto ragion d’essere.
Quello di Gabriele Campora, neo vicesindaco di Mondovì, è uno di quei casi che dimostrano come la politica sia una ruota che gira e mai nulla può essere considerato definitivo.
Due anni fa, più o meno di questi tempi, Campora era stato indicato dall’allora sindaco di Mondovì, Paolo Adriano, quale rappresentante del Comune in seno al Consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
La sua nomina, però, era stata “cassata” dai vertici con motivazioni che a molti erano apparse discutibili, quasi che fosse un ostracismo ad personam: un caso inedito che non aveva precedenti nella Fondazione Cuneo.
Ne era scaturito un braccio di ferro tra Comune di Mondovì e Fondazione.
Campora era stato tentato di adire le vie legali per difendere una decisione, quella della Fondazione, che riteneva ingiusta e penalizzante nei confronti della sua persona e poca rispettosa della volontà dell’amministrazione monregalese.
La vicenda aveva trovato il suo epilogo nel momento in cui l’interessato aveva scelto di gettare la spugna per non innescare un contenzioso che avrebbe potuto avere ripercussioni sulla comunità di Mondovì.
Ora la rivincita, indiretta, ma pur sempre una rivincita: morale e politica.
Gabriele Campora, 50 anni, consulente finanziario, per un triennio capo di gabinetto del sindaco Adriano, è stato scelto dal nuovo sindaco, Luca Robaldo, quale vicesindaco: si occuperà di Lavori pubblici, Patrimonio, Mobilità, Trasporti, Verde pubblico, Ambiente e Agricoltura.
Campora è stato uno dei fondatori di “Mondovì in Movimento”, il gruppo che, fin dal 2017, costituisce uno dei perni del Patto Civico.
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