Il Nazionale

Cronaca | 20 giugno 2022, 17:19

Taggia, manca l'acqua. Tante famiglie delle zone collinari colpite dall'emergenza idrica

Danni economici certo ma come si fa a vivere quando dai rubinetti di casa non escono che poche gocce d'acqua?

Taggia, manca l'acqua. Tante famiglie delle zone collinari colpite dall'emergenza idrica

Non solo l'incendio, anche la crisi idrica sta colpendo duramente Taggia. Sono molte le famiglie rimaste senza acqua ormai da giorni, ad esempio a Beuzi.

Da aprile la frazione di Taggia ha dovuto fare i conti  con la siccità e la scarsità d'acqua. Poi a maggio, la non potabilità e l'arrivo delle cisterne. Beuzi è una delle zone colpite ma l'acqua scarseggia anche a Collette Beulle e nella parte alta di Cascine Lunaire e Periane. Il Comune ha chiesto un intervento di Rivieracqua che "...sta provvedendo a effettuare manovre di rete e a prevedere modifiche agli impianti di adduzione, cercando di captare anche sorgenti alternative" - si limita a dire il sindaco Mario Conio dalla sua pagina Facebook, rimpinguando la dotazione di cisterne su Beuzi, due, in aggiunta a quelle già presenti ma a partire da domani.

L'emergenza idrica è a Taggia e in tutta la regione. Forse in questo comune colpisce di più grazie all'alta concentrazione di campagne. Nei giorni scorsi abbiamo fatto il punto sul rapporto tra la siccità e i danni subiti dalle aziende del territorio. 

Danni economici certo ma come si fa a vivere quando dai rubinetti di casa non escono che poche gocce d'acqua? Un interrogativo che quest'anno più di altre volte è di stretta attualità. In Liguria, la provincia di Imperia è quella che ha registrato meno precipitazioni da inizio anno, si parla di appena 90 mm rispetto ai circa 327 di media. In particolare, nella riviera dei fiori non piove da circa 40 giorni e le ultime piogge sono state di scarsa entità. 

Le amministrazioni comunali usano l'unico strumento a disposizione: le ordinanze restrittive per limitare il consumo d'acqua. Intanto, Coldiretti ha già chiesto lo stato di calamità e chiesto che Provincia e Regione si aprano alla possibilità di un piano per portare sul territorio nuovi piccoli invasi, una rete capillare per scongiurare ulteriori crisi idriche in futuro. Intanto il territorio è assetato e una risposta concreta a oggi non c'è, forse domani.

Stefano Michero

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