"Non ricordo una situazione così grave dal 2003". Con chiunque si parli su Taggia e zone limitrofe, c'è grande preoccupazione di fronte al grave stato di siccità che sta interessando da tempo le campagne. Sono anni che non si vedeva il torrente Argentina così in secca già a giugno.
Il problema è proprio questo: c'è poca acqua già a inizio estate. "E' una situazione che sarebbe già più normale se fossimo a settembre, tanto poi arrivano le piogge e tutto si sistema ma adesso ci sono i mesi più caldi dell'anno davanti ed è difficile credere che arriveranno precipitazioni sufficienti" - commenta Luciano Barla, presidente della cooperativa agricola Argentina, realtà che con 500 soci porta l'acqua a imprese e agricoltori in collina su Taggia.
"In questo momento c'è un prelievo d'acqua enorme. - spiega Barla - La gente bagna e continua e bagnare perché vede asciutto. Per ora riusciamo a soddisfare le esigenze senza dover razionare l'acqua ma tutti guardiamo con preoccupazione. Noi in alto siamo i primi a sentire la crisi, poi a caduta ne risentono tutti fino alla piana. Il punto è che se non piove a monte difficilmente la situazione migliorerà - commenta Barla - Queste preoccupazioni sono comuni a tutti i gestori degli acquedotti. Il fiume sta calando, troppo. Sono anni che non si vedeva l'Argentina così in secca. Spero di sbagliarmi ma andiamo incontro a un periodo critico".
Questo è il momento delle fronde ornamentali recise ma da fine agosto sarà il tempo dei ranuncoli, una coltivazione strategica e trainante per l'economia delle campagne della zona. "La gente bagna perché le piante sono in vegetazione e il caldo asciuga. Purtroppo anche la temperatura non aiuta ed è fuori scala. - dice Barla - Arriviamo già da un periodo di difficoltà con la siccità vista sia in inverno che primavera. Se qualcosa non cambia non potremo garantire l'approvvigionamento".
Coldiretti è in allarme sul fronte siccità e sui danni che sta già causando alle campagne di Taggia come nel resto della provincia di Imperia e più in generale della Liguria. "E' una situazione assolutamente critica. - ci spiega il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri - I primissimi che stanno pagando lo scotto di questa situazione sono gli allevatori che stanno in alto perché non riescono a far abbeverare le bestie. Manderemo una richiesta di calamità naturale affinché Provincia, Regione, Protezione Civile ci aiutino a portare l'acqua per la sopravvivenza di questi animali. La scarsità di pioggia incide anche sul foraggio naturale per i pascoli. Un problema che si somma a quello dell'aumento che hanno subito i mangimi a causa della crisi tra Russia e Ucraina".
La siccità rischia di mettere in crisi anche un altro settore fondamentale per l'economia locale: l'olivicoltura. "Purtroppo la produzione olivicola arriva già da una annata di non produzione. Negli ultimi 5 anni abbiamo avuto due annate produttive e tre di criticità, questo sesto anno si sta delineando di nuovo con una mancata o scarsa produzione perchè non ci sono state precipitazioni a partire dall'inverno e fino a oggi. Sono già tanti gli oliveti senza acqua, le piante hanno vegetato poco. Ci troviamo di fronte a una produzione compromessa che arriva da uno storico non positivo".
Coldiretti in Liguria ha ipotizzato una soluzione che guarda al futuro dei tanti consorzi irrigui. "Abbiamo avviato un dialogo con Regione Liguria che ci ha dimostrato un'apertura sulla possibilità di creare un consorzio per la bonifica: un ente che unifichi tutte le piccole realtà consortili, in modo da poter accedere a tutti i contributi regionali, nazionali e comunitari per riuscire ad investire su manutenzione ordinaria straordinaria e su miglioramento e ampliamento della rete irrigua. - annuncia Boeri - Così come sono adesso, piccoli e frammentati, i consorzi non riescono ad accedere a queste linee di credito. Le somme ci sono ma serve una strutturazione per arrivare a creare anche piccoli invasi capillari per garantire il rifornimento d'emergenza".
"Questo è un anno eccezionale ma stiamo assistendo sempre di più a un trend, quindi è fondamentale intervenire. - riflette Boeri - Coldiretti si rende disponibile a mettere insieme queste realtà e chiediamo a Regione e Provincia l'aiuto necessario per attivare questa serie di progettualità per il territorio. Se si inseguono sempre le criticità e la crisi, si fa poco e male e si spende triplo".
"Dobbiamo iniziare a pensare seriamente all'approvvigionamento idrico delle nostre coltivazioni. Stiamo assistendo ad una tropicalizzazione del nostro clima, con periodi lunghi in cui si concentrano frequenti precipitazioni con grossi quantitativi di pioggia, alternati a periodi di forte siccità. Se non immagazziniamo acqua da distribuire rischiamo di perdere tutto" - conclude Gianluca Boeri.
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