Una folla commossa ha partecipato questa mattina nella chiesa di San'Antonio a Boccadasse al funerale di Giuseppe Pericu, l'ex sindaco di Genova, il più amato in città, morto nei giorni scorsi dopo una breve malattia nella sua abitazione di Albaro, circondato dall'affetto dei suoi cari.
Tanti questa mattina hanno voluto essere presenti per l'ultimo saluto, a cominciare dal sindaco Marco Bucci che lo ha ricordato con affetto. Presenti anche il presidente della Regione Giovanni Toti, cittadini comuni e tanti esponenti della politica genovese presente e passata, tra cui l'ex presidente della Regione Claudio Burlando, che ha tracciato un ricordo degli in cui i due hanno lavorato insieme, Pericu a Tursi e Burlando in Regione.
“E' un ricordo di trent'anni di rapporto nato negli anni '90, proseguito durante la sua esperienza da sindaco, per un pezzo abbiamo lavorato insieme, io in Regione, lui in Comune. Ci siamo visti ancora tante volte in campagna poco tempo fa, poi in centro pochissimi mesi fa fino a questa malattia così violenta e rapida”.
Ha un ricordo particolare?
“Credo che sia negli occhi di tutti l'immagine di Pericu che nei giorni del G8 parla ai genovesi, ai manifestanti, invitandoli alla calma. Credo che lì si sia costruito un'immagine del sindaco che parla alla sua gente e a tanti venuti da fuori, tenendo i nervi saldi in un momento così tragico”.
L'ultima volta che l'ha visto?
“Pochi mesi fa in salita Santa Caterina, lui scendeva, io salivo. Stava benissimo, ci siamo parlati a lungo di quello che stavamo facendo. È venuto anche a trovarmi in campagna insieme a Piero Fossati e Alessandro Repetto, abbiamo passato una bella serata insieme, un po' da reduci. L'ho visto come al solito vivace, attento, lavorava tantissimo. Abbiamo perso un grandissimo uomo e un grandissimo sindaco”.
Cosa mancherà del suo modo di fare politica?
“La competenza, il suo sorriso, la gentilezza, il saper tenere tutti uniti, tutte doti davvero molto rare in un uomo solo”.
Un ricordo di Pericu è stato tracciato anche dal parlamentare Mario Tullo, suo collega di giunta.
“I ricordi sono tantissimi, innanzitutto l'esperienza con lui in giunta anche se è stata brevissima. Dopo sono andato a fare il segretario dei Ds e abbiamo continuato a lavorare insieme, tanto è vero che quando sono entrato nella camera ardente il mio pensiero era a quando mi presentavo da lui. Con Beppe Pericu se ne va un grande, si sentirà la sua mancanza, e forse c'è stata un po' di ingenerosità da parte della politica negli anni successivi a quando è stato sindaco”.
Lui è ricordato anche come il sindaco della drammatica riunione sul G8.
“Ci sono due G8, uno quello delle risorse, degli investimenti che sono stati gestiti da Pericu in maniera ineccepibile che hanno dato un grande contributo a cambiare il volto della città. Poi c'è il volto drammatico del G8 in cui la città era prigioniera, ricordo che andammo in giro nella zona rossa, non c'era nessuno, neanche i giornalisti. Ricordo che eravamo in piazza Matteotti, siamo scesi da piazza Matteotti, ci hanno avvicinato dei poliziotti chiedendoci cosa stessimo facendo. Lui è rimasto perplesso, e poi ricordo la scena in cui Pericu è diventato l'orgoglio della città, davanti alle grate a trattare tra la polizia e i manifestanti. Mancherà la sua pacatezza e la gentilezza. Era un riformista, ma anche un radicale, mancherà molto”.
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