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Sport | 11 giugno 2022, 19:06

Stadio Franco Ossola, nuova riunione del Varese in Comune: l'impianto sarà a posto, ma il ripescaggio è tutt'altro che scontato

Nel pomeriggio sindaco e assessore allo Sport hanno reincontrato il presidente biancorosso Stefano Amirante. Si è discusso della delibera di giunta che stanzia 150 mila euro per mettere a norma la struttura per i professionisti e della clausola da 30 mila euro che il Varese dovrà restituire solo se non adempirà nei termini previsti a presentare la domanda per il ripescaggio in una categoria che verrebbe a costare almeno 2 milioni di euro

Stadio Franco Ossola, nuova riunione del Varese in Comune: l'impianto sarà a posto, ma il ripescaggio è tutt'altro che scontato

Si è svolta oggi alle 16 una nuova riunione, la seconda nel giro di tre giorni, a Palazzo Estense tra il sindaco Davide Galimberti, l'assessore allo Sport, Stefano Malerba, e il presidente del Varese Stefano Amirante. 

Nulla trapela ma la cosa certa è che il Comune ha confermato l'intenzione di mettere a norma la struttura perché la squadra di calcio della città, ora e in futuro, possa disputare una categoria professionistica, e di farlo entro la data richiesta quest'anno dalla Lega in vista di un ipotetico ma sempre meno probabile ripescaggio, cioè il 19 luglio.

Dopo l'incontro di mercoledì (leggi QUI), la lettera dello stesso Amirante (clicca QUI) e il comunicato di sindaco e assessore (lo trovi QUI), oggi si è parlato - a quanto pare - della clausola da 30 mila euro, su un totale di lavori di adeguamento già deliberati dalla giunta di 150 mila euro, chiesta al Varese. Una cifra che verrà restituita alla società biancorossa sia se la domanda di ripescaggio andrà a buon fine, sia nell'ipotesi contraria, cioè di permanenza in serie D. Tale cifra «sarà trattenuta dal Comune solo nel caso in cui la società non adempia, nei termini previsti, alla presentazione della domanda di ripescaggio - avevano detto Galimberti e Malerba - andando dunque parzialmente a coprire i lavori effettuati per rispettare i parametri della serie C». Una categoria che richiede investimenti per almeno 2 milioni di euro, se ci si vuole salvare sul campo (il presidente Amirante, nella prima riunione, aveva detto che per il club non è un problema ottenere il milione di euro richiesto tra fideiussioni varie, iscrizione e contributo a fondo perduto).

Detto ciò, il ripescaggio è tutt'altro che scontato - ed è giusto dirlo ai tifosi, accorsi in massa a Sanremo per la finale playoff e in attesa dal 29 maggio di capire davvero dove si andrà a parare - e non è soltanto una nostra fortissima sensazione, vedendo l'evoluzione degli eventi. Inoltre, perché si arrivi a chiamare il Varese, dovrebbero saltare almeno 5-6 società, cosa molto meno probabile di quanto appariva il giorno della vittoria playoff.

Andasse male il ripescaggio, vorrà dire che - vista la volontà di rincorrere una C così costosa e la conseguente disponibilità economica - verrà certamente allestita una squadra per vincere la serie D, come stanno facendo da due settimane Sanremese, Casale e non solo (anche la Varesina è molto avanti nella costruzione).

Di sicuro, una vittoria per la città sarà comunque stata ottenuta se il Comune avrà preparato un impianto a norma per una serie C dove, prima o poi, il Varese certamente tornerà.

A.C.

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