L’Amministrazione comunale di Sanremo deciderà nei prossimi giorni se fare ricorso per la sentenza emessa dal Tar della Liguria, in relazione alla procedura di revoca dell’aggiudicazione con la formula del ‘Rent to buy’, di Casa Serena, la Rsa di Poggio. Una decisione che aveva generato non poche polemiche tra il personale e i parenti degli ospiti, tanto da spingere l’Amministrazione matuziana a revocare l’aggiudicazione da circa 10 milioni di euro.
Il Tribunale Amministrativo ha pubblicato le motivazioni della sentenza. In relazione alla carenza e mancata considerazione dei presupposti, contraddittorietà, irragionevolezza ed illogicità e alla violazione dei principi di correttezza e buona fede:
- “le inadempienze contestate dall’Amministrazione non presenterebbero gravità tale da legittimare la risoluzione del rapporto ed il ritiro dell’aggiudicazione;
- le anomalie riscontrate non potrebbero essere interamente imputate alla deducente, essendo dipese anche dalla tardiva consegna, da parte del gestore uscente, degli archivi con i dati degli ospiti, del personale e dei piani di lavoro;
- nel corso del mese di settembre 2021 My Home s.r.l. avrebbe gradualmente sistemato le iniziali criticità, come emergerebbe dal verbale ispettivo dell’Asl 1 in data 1° ottobre 2021, mentre i residui problemi segnalati nel predetto verbale consisterebbero in mere irregolarità formali;
- alla luce di quanto sopra, le censure mosse dall’ente sotto il profilo della prestazione del servizio socio-sanitario si appaleserebbero infondate o, comunque, relative a mancanze inidonee a giustificare il provvedimento oppugnato;
- con riferimento ai lavoratori operanti nella struttura, sarebbero stati assunti tutti i dipendenti comunali tranne una beneficiaria di congedo straordinario di lungo periodo; per gli addetti delle ex imprese appaltatrici, invece, non sussisterebbe l’obbligo di applicare la c.d. clausola sociale e, in ogni caso, l’esponente avrebbe raggiunto un accordo con il sindacato FIALS per la stipula di contratti di ventinove ore settimanali”.
Sempre secondo il Tar l’attività istruttoria sarebbe stata esperita da un consulente esterno incaricato dall’Amministrazione, il quale verserebbe in conflitto di interessi perché Direttore della casa di riposo privata ‘Over’, situata sullo stesso territorio matuziano. Inoltre non ricorrerebbero motivi di pubblico interesse integranti i presupposti per la revoca dell’aggiudicazione e, in particolare, rischi per la salute dei degenti: “Per contro – è scritto nella sentenza - l’atto si rivelerebbe affetto da sviamento di potere, in quanto adottato dall’ente sulla spinta delle opposizioni manifestate a livello locale contro la privatizzazione della struttura”.
Il Comune aveva fondato la revoca su due tipologie di inadempimenti: le carenze nella gestione dell’attività assistenziale e la mancata assunzione dei lavoratori alle dipendenze delle imprese ex appaltatrici e dell’operatrice comunale Oriana Mori.
Secondo il Tar: “In relazione al primo presunto inadempimento, la My Home ha dimostrato che le criticità nella prestazione dei servizi socio-sanitari, segnalate dalla Asl 1 nei sopralluoghi di vigilanza, sono state risolte entro il termine del 1° ottobre 2021. Viceversa, le manchevolezze non ancora sanate a tale data costituiscono irregolarità puramente formali”.
Dall’ispezione eseguita dai funzionari regionali il 1° ottobre 2021 risulta che:
- sulle cartelle cliniche e sulla documentazione relativa ai pazienti (PAI, schede riabilitazione, schede medicazioni, etc.): ‘È stata riattivata la cartella clinica informatizzata’; per il periodo antecedente al 1° settembre 2021 ‘sono state recuperate tutte le informazioni per gli ospiti’; per il mese di settembre ‘è disponibile solo la documentazione cartacea’ (così verbale 1°.10.2021), che, comunque, appare sufficiente, trattandosi di un periodo limitato, coincidente con la fase in cui la deducente aveva appena assunto la gestione della casa di riposo;
- sulle misure anti-Covid: ‘L’accesso dei visitatori è adeguato a quanto inoltrato via mail dalla Struttura Complessa Anziani della Asl 1 in ottemperanza alla nota circolare in materia di accessi-visita di ospiti e visitatori del Ministero della Salute. L’attività viene gestita tramite il triage all’ingresso. Relativamente alle vaccinazioni dei lavoratori, la struttura dichiarata che si atterrà a quanto disposto dal D.L. 127 del 21/9/21” (così verbale 1°.10.2021);
- sui turni infermieristici e degli operatori socio-sanitari, nonché sul monte ore degli altri dipendenti: ‘Vengono acquisiti i turni di tutto il personale OSS, infermieri, cucina, pulizia, animazione… si rileva il rispetto dei minutaggi. Non si rilevano doppi turni in programma nel mese di ottobre’;
- sulle prestazioni di fisioterapia: ‘Si rileva il rispetto dei minutaggi, ad eccezione del turno fisioterapisti da cui risulta in turno un massofisioterapista iscritto all’albo ad esaurimento dei massofisioterapisti. La sua attività non può essere conteggiata nel personale della riabilitazione’. La conclusione, tuttavia, non tiene conto del quadro normativo riguardante la professione di massofisioterapista: fino al 2015, infatti, il diploma triennale di massofisioterapista costituiva titolo equipollente al diploma universitario di fisioterapista. “Pertanto – scrive il Tar - correttamente My Home s.r.l. ha ritenuto di poter incaricare il signor Bernini, che è iscritto nel predetto elenco speciale ed ha conseguito il diploma nel 2015 (doc. 61 ricorrente), all’esito di un corso triennale cominciato al più tardi nell’anno formativo 2012/2013, vale a dire in un momento in cui l’ordinamento riconosceva al titolo in argomento maggior ampiezza abilitante. Peraltro, si rileva che la società ricorrente ha assunto in servizio una nuova fisioterapista a decorrere dal mese di novembre 2021 (doc. 94 ricorrente), onde evitare in radice possibili discussioni originate dalla confusione regolativa sulla figura del masso fisioterapista”.
- sull’attività di animazione: ‘è presente il programma di animazione’; le relative schede ‘sono state portate in visione dall’animatrice, con indicazione delle attività svolte e gli ospiti presenti’; ‘il foglio di presenza animatrice per 36/h settimanali’, pur regolarmente compilato, risulta ‘non firmato dall’operatore’. L’irregolarità si rivela, comunque, ininfluente, perché l’effettiva presenza in servizio dell’animatrice, Anna Rita Sanna, è riscontrabile dal cedolino di settembre 2021 e dall’estratto del libro unico del lavoro (docc. 62-63 ricorrente), mentre il Comune non ha dedotto (né, tantomeno, provato) l’omessa esecuzione delle prestazioni da parte della dipendente;
- sulla somministrazione delle terapie: ‘È stata verificata la presenza di una procedura per la tracciabilità della somministrazione della terapia farmacologica ai pazienti (basata sulla redazione di schede di prescrizione e schede di verifica somministrazione giornaliere)’. Inoltre, già nel controllo ispettivo del 10 settembre 2021 era stato accertato che ‘Sono presenti le schede di prescrizione delle terapie aggiornate e firmate dal medico a partire dal 6/09/2021. È presente evidenza delle somministrazioni delle terapie da parte dell’infermiera dal 06/09/2021’;
- sul lavoro in équipe multiprofessionale: ‘Sono stati visionati i piani di lavoro per le varie mansioni previste; e si acquisiscono i piani di lavoro di cui non si rilevano incongruenze con le mansioni assegnate. Le schede relative al tracciamento delle varie attività sono compilate nel rispetto delle specifiche competenze professionali’;
- sulla conservazione dei farmaci: ‘Sono custoditi presso l’infermeria in maniera suddivisa i farmaci fascia C e farmaci con fornitura ospedaliera’;
- sul rispetto delle diete speciali degli ospiti da parte degli addetti alla cucina: ‘Risulta evidenza delle prescrizioni delle diete da parte del personale medico; le diete risultano redatte dalla dietista della precedente amministrazione. Si rileva la mancanza di tracciabilità nella comunicazione delle prescrizioni dietetiche alla cucina e quindi agli addetti alla preparazione dei pasti. La mancanza di tracciamento è comunque colmata dal fatto che le diete dei degenti sono firmate dai cuochi per presa visione’.
C’è poi una serie di ulteriori addebiti mossi dal Comune riguardanti presunte mancanze all’interno della struttura, che il Tar ha però rigettato. Per quanto riguarda la sospensione temporanea di nuovi ingressi nella struttura, disposta dall’Asl 1 il 17 settembre 2021: “Si tratta di misura adottata a titolo precauzionale, a fronte degli innegabili problemi emersi nella fase di avvio della gestione essendo l’entrata di ospiti in regime convenzionato ripresa nel novembre 2021”.
C’è poi il fatto relativo alla mancata assunzione di alcuni lavoratori già alle dipendenze degli ex appaltatori Cooperativa sociale KCS Caregiver e Dussmann Service, nonché di Oriana Mori. Il Tar evidenziato come la Cooperativa Euroassistance (consociata di My Home), abbia convocato alle trattative per il cambio di gestione le organizzazioni sindacali. Ricevuta dalle dalle sesse una diffida a stipulare accordi con la Fials il 30 agosto 2021, la Cooperativa Euroassistance ha concluso con quest’ultima associazione un’intesa su un tavolo separato, riassorbendo parte dei lavoratori tramite un accordo di solidarietà, contemplante contratti di ventinove ore settimanali, ed obbligandosi ad incrementare le ore lavorative con l’aumento dei ricoveri.
Il successivo, l’8 settembre 2021, My Home s.r.l. e Cooperativa Euroassistance si sono impegnate a riaprire le trattative sindacali per impiegare il restante personale di Cooperativa sociale KCS Caregiver e di Dussmann Service s.r.l., prevedendo di accedere, per il monte ore in esubero, all’ammortizzatore sociale dell’assegno ordinario INPS.
Il Tar ritiene che: “Legittimamente, la My Home e la Cooperativa Euroassistance, da un lato abbiano assunto una parte degli addetti con contratti portanti una riduzione dell’orario lavorativo, mentre, dall’altro lato, non abbia riassorbito i restanti operatori già alle dipendenze degli appaltatori uscenti. Come evidenziato dalla ricorrente, infatti, la ristrutturazione dell’organico, che ha comunque contemplato l’assunzione di circa sessanta dipendenti di KCS e Dussmann, si è resa necessaria per esigenze di risanamento economico dell’azienda, registrante ogni anno in bilancio una perdita di circa 700.000 euro e si è basata sull’accertamento dell’esubero di personale in relazione al tasso di occupazione dei posti letto, pari a circa il 60% (cfr. doc. 52 ricorrente). Per quanto concerne l’obbligo di assunzione dei dipendenti del Comune operanti presso Casa Serena, My Home non ha stipulato il contratto di lavoro con la signora Oriana Mori, adducendo il fatto che la stessa si trova attualmente in congedo straordinario retribuito per assistere un familiare, ma assicurando che la impiegherà al momento della cessazione del beneficio”.
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