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Politica | 26 maggio 2022, 10:32

Cuneo verso le urne, è il giorno di Enrico Letta: in città il segretario nazionale del Partito Democratico [INTERVISTA]

Il leader dem nel capoluogo per sostenere la candidatura di Patrizia Manassero: «L’Italia è ancora in emergenza, sbaglia chi è disposto a minacciare una crisi di governo per rincorrere i sondaggi». E sull’Ucraina: «L’Italia e l’Europa devono essere in prima fila per evitare una crisi alimentare globale»

Cuneo verso le urne, è il giorno di Enrico Letta: in città il segretario nazionale del Partito Democratico [INTERVISTA]

Giornata piemontese, quella di oggi, per Enrico Letta. Dopo le tappe pomeridiane ad Asti e Alessandria, in serata il segretario nazionale del Partito Democratico sarà a Cuneo, accompagnato dalla deputata Chiara Gribaudo, per sostenere la campagna elettorale della candidata a sindaco Patrizia Manassero. In attesa dell’incontro in agenda all’auditorium Varco di via Carlo Pascal (ore 21) gli abbiamo rivolto alcune domande interrogandolo sui principali temi dell’attualità politica nazionale e internazionale.


Segretario Letta, sono giorni di alta tensione nel governo. Ce la farà Draghi ad arrivare alla scadenza naturale della legislatura prevista per marzo 2023?
Il Partito Democratico ha dimostrato responsabilità su tutti i grandi dossier aperti dal governo, dalle riforme sociali alla delega fiscale. Polemiche pretestuose e distinguo non aiutano. Di questo passo, il rischio di un deragliamento c’è e chiediamo a tutte le forze politiche serietà per scongiurarlo.

Finita l’emergenza della pandemia, si coglie sempre più quanto sia difficile tenere insieme una maggioranza così eterogenea. Tra lei e Salvini, come si evince in questi ultimi giorni, le divergenze sembrano ormai insormontabili. È così?  
L’Italia è ancora in emergenza: la guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi e la crisi energetica richiedono risposte rapide. Le differenze tra noi e la Lega sono enormi. L'ho detto più volte: questa è una maggioranza irripetibile. Eppure, un lavoro di mediazione è possibile, anzi doveroso. Ci deve  essere la volontà di tutti. Purtroppo, i segnali che arrivano da destra non incoraggiano.

Se dovesse cadere il governo, vede rischi per i fondi Pnrr?
Il rischio esiste: i tempi di realizzazione delle opere del PNRR sono stretti, così come quelli per approvare le riforme necessarie a sbloccare i fondi. Proprio per questa ragione, trovo sbagliato l’atteggiamento di chi è disposto a minacciare la crisi di Governo per rincorrere i sondaggi. Rischiamo di perdere un’occasione storica per cambiare la traiettoria di sviluppo del nostro Paese.

La situazione internazionale resta incandescente e non si vedono, al momento, spiragli per giungere, se non a una pace, almeno a un cessate il fuoco. Quali pensa possano essere, da parte dell’Italia, ulteriori iniziative diplomatiche per favorire la ripresa dei negoziati tra Russia e Ucraina?
In queste ore la priorità è promuovere una missione militare umanitaria per trasportare via dal porto di Odessa le scorte di grano oggi bloccate dai militari russi. L’Italia e l’Europa devono essere in prima fila per evitare una crisi alimentare globale.
L’Italia deve poi spingere perché dall’Europa arrivi una risposta forte e coesa, perché solo così si potrà costruire una pace giusta e duratura. Il prossimo passo è approvare il prima possibile il 6° pacchetto di sanzioni UE contro la Russia: dobbiamo fiaccare Putin, per spingerlo a sedersi ai tavoli negoziali.

A Cuneo il Partito Democratico candida sindaco una donna, Patrizia Manassero, una delle nove, a livello nazionale, che il suo partito sostiene con particolare convinzione in questa tornata amministrativa. Qual è il messaggio che indirizza a suo sostegno?
La politica in questo momento ha bisogno di ricostruire una dimensione di prossimità, attenta ai bisogni delle persone e aperta a una dimensione di dialogo. La storia di Patrizia Manassero è qui a dimostrare la sua capacità di cucire relazioni e costruire quei rapporti di fiducia su cui si fonda la forza di una comunità. Sempre unendo competenza e pacatezza.

Nella provincia Granda il centrosinistra mantiene buone posizioni in ambito amministrativo. Non così per le elezioni politiche dove Lega e centrodestra la fanno da padroni. Perché, a suo avviso, questo divario?
Il Partito Democratico è l’unico partito ancora radicato in tutta Italia e in grado di presentare su tutti i territori una vera classe dirigente. Questa capacità di esprimere figure di valore è riconosciuta dai cittadini e paga alle elezioni amministrative, dove è evidente chi è la persona che si va a votare. Ma quando invece la legge elettorale rompe il legame diretto tra elettori ed eletti - come purtroppo avviene oggi alle elezioni politiche - ci troviamo in difficoltà rispetto a partiti organizzati in maniera più verticale e leaderistica. Ma penso sia un problema di questa legge elettorale, non un problema del nostro modo di intendere la buona politica.

Il “Campo largo”, specie coi 5 Stelle, fatica a decollare e qui da noi proprio non ha preso piede. Quale strategia ha in mente per cercare di arginare l’offensiva di un centrodestra a trazione sovranista che i sondaggi indicano in costante crescita?
Da settembre scorso il Partito Democratico ha promosso le Agorà Democratiche, il più grande esercizio di democrazia partecipativa mai sperimentato in Italia. Attraverso le Agorà, cittadine e cittadini sono chiamati a elaborare insieme le proposte alla base del futuro programma di centrosinistra. Un esperimento che va in una direzione radicalmente opposta ai modelli dominanti negli ultimi anni. Sono convinto che si tratterà di una scommessa vincente, capace di farci arrivare alle elezioni forti di un percorso condiviso con le migliori energie del nostro Paese.

Giampaolo Testa

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