"Ci è stata comunicata in queste ore dalla prefettura di Genova, per conto della prefettura di Salerno un provvedimento interdittivo antimafia che riguarda il consorzio di imprese ReseArch, ovvero il consorzio a cui è stato aggiudicato l'appalto dello scolmatore del Bisagno che stava operando da alcuni mesi all'allestimento del cantiere per le opere preliminari". Lo ha comunicato nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Giovanni Toti.
La Regione in queste ore sta inviando una lettera al consorzio perché cessino immediatemente i lavori, salvo le operazioni di messa in sicurezza del cantiere.
"Abbiamo poi avviato le opportune procedure di risoluzione contrattuale come prescrive il codice degli appalti. - ha precisato Toti - L'azienda ci fa sapere di aver proposto ricorso sia in via sospensiva che di merito ma per la Regione non c'è altra possibilità che sospendere i lavori e procedere poi a un nuovo affidamento secondo le normali procedure previste dalla legge in materia".
“Ritengo che non ci saranno significativi ritardi. Ci auguriamo che le fasi di risoluzione del contratto e riaffidamento dell’opera al secondo classificato siano celeri, grazie ai vari decreti Sblocca Cantieri e alle normative che facilitano il subentro”, ha detto ancora Toti che ha parlato anche in veste di commissario straordinario del governo per la mitigazione del rischio idrogeologico in Liguria.
“Il Consorzio stava lavorando all’allestimento e alle opere preliminari allo scavo – ricorda Toti -. Si tratta di un’opera ricondotta alla Struttura commissariale di Governo, con Invitalia come stazione appaltante: deriva dal piano Italia Sicura e oggi fa capo al ministero della Transizione ecologica. Per questo ho avvisato della situazione il ministro Cingolani, per opportuna conoscenza”.
“Appena ricevuta la comunicazione da parte della Prefettura di Genova – aggiunge l’assessore all’Ambiente e Protezione civile Giacomo Giampedrone – la struttura commissariale si è immediatamente attivata: nelle prossime ore il Rup richiederà al Consorzio l’immediata sospensione del cantiere e la messa in sicurezza delle opere, che vengono lasciate nello stato in cui sono state lavorate fino ad oggi, con l’avvio contestuale di tutte le procedure per la risoluzione del contratto. Mentre il Commissario Toti informava il ministro Congolani, io ho informato anche le parti sociali. All’inizio della prossima settimana, quando saranno impostati gli atti per la risoluzione contrattuale, avvieremo anche tutte le procedure necessarie perché il cantiere stia fermo il meno possibile, in base alle norme vigenti. Ricordiamo che la stazione appaltante è Invitalia, ovvero la stazione appaltante dello Stato perché si tratta di un appalto governativo risalente agli anni di Italia Sicura e poi transitato sotto l’egida del ministero della Transizione ecologica come tutta la difesa suolo nazionale”.
Intervenuto anche il professor Lorenzo Cuocolo, avvocato amministrativista, incaricato dalla struttura commissariale di seguire la pratica: “Si tratta di una situazione complessa, che vede l’applicazione congiunta del Codice degli Appalti e del Codice Antimafia. L’interdittiva non riguarda una delle imprese del Consorzio ma tutto il Consorzio: se si fosse trattato di una sola impresa sarebbe stato possibile procedere alla sua sostituzione ma – sottolinea il legale - in questa situazione non c’è alternativa alla risoluzione del contratto, come prevede il Codice Antimafia. Anche i recenti orientamenti dell’Anac e del Consiglio di Stato tolgono qualsiasi discrezionalità alla stazione appaltante e alla Struttura Commissariale. Ora è importante l’immediato fermo dei lavori e la messa in sicurezza del cantiere per procedere con la risoluzione contrattuale nei giorni successivi. Non ci sono alternative, indipendentemente dal percorso che il Consorzio riterrà legittimamente di intraprendere in sede processuale”.
Tafaria (Filca Cisl): “Chiederemo clausola di salvaguardia per gli edili che erano impegnati nel cantiere”
“Sono almeno una cinquantina gli edili che stavano lavorando nel cantiere dello Scolmatore del Bisagno e appena si insedierà la nuova azienda che si occuperà della ripartenza dei lavori ci muoveremo affinchè venga applicata la clausola di salvaguardia per coloro che erano impegnati nel cantiere e siamo certi che l’assessore regionale Giampedrone, sempre attento a questa problematica, sarà al nostro fianco per garantire che questi lavoratori possano essere impiegati immediatamente quando ripartiranno i cantieri”, spiega in una nota Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria.
Cgil "tutelare i lavoratori e l'opera"
"Apprendiamo da notizie di stampa del provvedimento interdittivo antimafia destinato al consorzio Research che ha in appalto i lavori dello Scomatore del Bisagno. Siamo molto preoccupati per le conseguenze del blocco del cantiere sia per quanto attiene i lavoratori che vi sono occupati sia per la realizzazione della grande opera tanto attesa dalla città" commentano Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Cgil Genova e Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro "A politica e istituzioni chiediamo che i lavoratori impiegati nel cantiere vengano tutelati nella fase emergenziale con ammortizzatori sociali e successivamente che venga applicata la clausola sociale a garanzia di tutta l'occupazione. Da parte nostra - concludono - ci adoperiamo sin da subito a tutela delle maestranze".
Uil Liguria “Le istituzioni procedano a riassegnare le opere”
"L’improvvisa notizia relativa allo stop dei lavori nel cantiere dello scolmatore del Bisagno ci preoccupa enormemente. Da tempo in questo cantiere segnalavamo difficoltà relative alla lenta prosecuzione dei lavori, a ritardi nei pagamenti delle retribuzioni, e dubbi relativi alla sicurezza e ai turni. - Affermano Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria e Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria - Ancora la settimana scorsa era stato necessario indire un’assemblea con i lavoratori per la verifica della situazione. La notizia di oggi mette a serio pericolo il sostentamento di oltre 50 lavoratori e delle loro famiglie. Ci auguriamo che le Istituzioni riescano a procedere quanto prima alla riassegnazione delle opere e chiederemo fortemente che venga inserita una clausola sociale per il pieno e completo riassorbimento delle maestranze coinvolte".
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