A tre settimane dall’attuazione delle modifiche nella disposizione degli stalli mercatali di piazza Alfieri, non accennano a placarsi le tensioni di alcuni ambulanti nei confronti dell’Amministrazione.
Pur non avendo potuto attuare la protesta in programma per la prima mattinata di oggi, gli ambulanti ‘contestatari’ dialogando con i giornalisti hanno rinnovato le pesanti critiche all’assessore al Commercio e vicesindaco Marcello Coppo (“Se a ventun giorni dalla segnalazione dei problemi non ha ancora portato in giunta il progetto di modifica degli spazi, evidentemente non rientriamo tra le sue priorità”, hanno sostenuto) e al sindaco Maurizio Rasero (“Gli fa fare (a Coppo, ndr.) quello che vuole, sono due muri di gomma contro cui rimbalza qualsiasi cosa”)
L'AMMINISTRAZIONE HA IGNORATO LE NOSTRE PROPOSTE
“Qui c’è gente che non ha un posto in cui poter lavorare, ma lui (sempre Coppo, ndr.) non sta portando nulla in giunta, nulla si muove – attacca una commerciante – Noi aveva avanzato delle proposte, ma non ci hanno riconosciuto come legittimati al confronto, preferendo continuare a confrontarsi con la vecchia commissione”.
“Io sono praticamente rovinata – aggiunge un’altra commerciante – ho un collaboratore da pagare, debbo pagare i contributi, i fornitori… Ho un banco di 7 metri e mezzo e nello spazio che mi è stato assegnato non posso né entrare e né uscire, così non posso andare avanti… L’Amministrazione ci deve ascoltare”.
“Manca totalmente il buonsenso – ha affermato ancora – io l’altro giorno ho preso un verbale per aver piazzato il banco in uno stallo vuoto perché in quello assegnato non ci stava fisicamente. Almeno in questa fase di transizione, mi sarei aspettata un minimo di elasticità in più. Cosa avrei dovuto fare secondo loro? Tornarmene a casa e perdere la giornata?”
IL LATO COCCHI E' UN SALOTTO, NOI SCHIACCIATI NELLA PIAZZA
Il problema, come più volte sottolineato anche in precedenti articoli, è sostanzialmente di spazi: “Su questa piazza siamo 75 commercianti: almeno una quindicina di noi sono stati rovinati da questa modifica, mentre altri sono stati ingiustamente privilegiati – sostengono – Mancano i passaggi tra i banchi, manca lo spazio minimo frontale tra le file di banchi che dovrebbe essere di almeno 3 metri e mezzo, mentre qui ne abbiamo 2 metri e mezzo… 2 e 70 se va proprio bene”.
“In concreto – argomentano i commercianti – la piantina va rivista, sia per consentirci di lavorare meglio e sia perché se no, con tutti questi disagi, i potenziali clienti se ne vanno”. “Chi ha disegnato la cartina è un genio – hanno aggiunto sarcasticamente – perché ha trasformato un mercato unico in quattro mercati distinti con piazza del Palio, piazza Libertà, il lato che dà sui portici Cocchi dove gli hanno praticamente fatto un salotto in cui mancano solo le poltrone e noi schiacciati nella piazza Alfieri”.
"L'altro giorno - hanno sottolineato - abbiamo inviato all'assessore una bozza con una possibile ridistribuzione degli spazi (quella nella foto in allegato a questo articolo, ndr.) e non ci ha neppure risposto. E' evidente che non gli interessa nulla di noi".
“Nel riprogettare gli spazi – ha altresì affermato la consigliera comunale Angela Quaglia, presente all’incontro – si sarebbe anche dovuto tener conto dei settori merceologici, creando un percorso interessante che possa aumentare la potenziale clientela, ma quell’aspetto non è stato tenuto in alcun conto”.
TEMPI LUNGHI PER IL RICORSO AL TAR E INTANTO RISCHIAMO DI CHIUDERE
I commercianti hanno anche presentato un ricorso al TAR, sostenendo che l’Amministrazione abbia assegnato i posti sulla base del regolamento comunale che però divergerebbe da quello nazionale, ma “I tempi sono lunghi, almeno un anno, e nel frattempo noi rischiamo di chiudere per sempre”. “A loro (l’Amministrazione, ndr.) interessa soltanto fare cassa con i parcheggi – accusano –, non gliene frega niente di noi e del nostro lavoro. Siamo prossimi alle elezioni, hanno privilegiato quelli che già li votano”.
COPPO: HO ASCOLTATO E VALUTATO TUTTE LE RICHIESTE, MA CI SONO TEMPI TECNICI
“Se fossi davvero un muro di gomma – ha prontamente replicato l’assessore Coppo, da noi interpellato – non sarei andato due volte al mercato alle 7 del mattino per valutare con i commercianti come attuare delle migliorie”.
“Ribadisco – ha aggiunto – che sono andato personalmente sul posto già il 17 marzo, ovvero il giorno dopo l’attuazione delle modifiche (quindi sono passati al più 14 giorni e non 21 come sostengono), e ho tenuto conto di tutte le richieste. Per apportare delle modifiche è però necessario che ci sia il consenso di tutti, se no toccherebbe ridisegnare completamente gli spazi, e ciò comporta dei tempi tecnici che non dipendono da me”.
E' IL DISSENSO DI UNA MINORANZA, GLI ALTRI COMMERCIANTI HANNO APPREZZATO LE MODIFICHE
“Allargare le file è fattibile in tempi relativamente più brevi – ha aggiunto – mentre ampliare i corridoi tra le file richiede necessariamente un passaggio in più, ma ritengo che per operare al meglio ci debba essere un rapporto collaborativo che è qualcosa di ben diverso dal definirmi un muro di gomma…”
“Teniamo anche conto che comunque il dissenso riguarda una quindicina di commercianti su un totale di oltre 70 e che, proprio in questi giorni, è stata inviata ad alcuni giornali una raccolta firme di 63 ambulanti che si dicono soddisfatti della nuova disposizione”.
“In quanto all’elasticità – ha aggiunto l’assessore in merito alla considerazione di una commerciante multata per aver occupato uno stallo vuoto – la Polizia Municipale si è semplicemente attenuta alle normative vigenti. Se avessi dato indicazione di soprassedere ad eventuali sanzioni, mi sarei beccato una denuncia per abuso d’ufficio”.
DALLA QUAGLIA UN INTERVENTO DA DILETTANTE DEL SETTORE
Infine l’assessore non ha mancato di replicare alla consigliera Quaglia in merito all’ipotesi di rimodulazione sulla base delle categorie merceologiche: “Francamente, il suo mi pare un intervento da dilettante del settore. La consigliera dovrebbe ben sapere che con le tabelle commerciali non funziona più così, bensì si distingue unicamente tra alimentari e non alimentari”.
“Anche perché – ha concluso – se io assegno uno stallo sulla base del fatto che quel banco vende magliette e in un futuro quel commerciante vende la licenza o passa a vendere scarpe mica posso farlo spostate o revocargli l’assegnazione”.
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