La discussione sulla movida in consiglio comunale sulla mozione presentata dai consiglieri di Italia Viva Mauro Avvenente e Pietro Salemi si è trasformata in un'ora circa di j'accuse tra maggioranza e minoranza su quello che è stato fatto e su quello che si sarebbe potuto fare per trovare una soluzione al problema, che vede da una parte i residenti, che lamentano le ore di sonno perdute e dall'altra i commercianti dei locali che chiedono di poter lavorare fino a tarda notte, seppur nel rispetto delle regole. In mezzo ci sono i giovani e il loro diritto sacrosanto di divertirsi dopo due anni di pandemia.
La discussione è partita con l'esposizione della mozione da parte di Avvenente, che ha ricordato come la movida possa diventare negativa “quando i comportamenti sfociano in comportanti incivili”. Nel documento portato dai due consiglieri si mettono insieme i diritti “di chi si guadagna onestamente da vivere, e quello dei cittadini che hanno diritto alle ore di riposo. Non tutti gli operatori del centro storico adottano comportamenti che collidono con questi diritti, è una minoranza, ma una minoranza rumorosa”.
Con la mozione, “chiediamo all'amministrazione di trovare una formula che garantisca il dialogo con l'auspicio che venga fatto ogni sforzo per trovare una soluzione ragionevole, equilibrata che possa garantire il riposo e consentire ai commercianti 'virtuosi' di svolgere la propria attività, andando a sanzionare i soggetti riottosi che continuano ad adottare comportamenti contro la civiltà”.
Favorevole alla mozione si è detto il capogruppo del Partito Democratico Alessandro Terrile. “Si tocca un tema che purtroppo non è stato oggetto di precedenti discussioni, perché la pandemia ha spento la movida, un fenomeno non regolato per una scelta politica. Questa amministrazione ha scelto di eliminare ogni limite, salvo quello di legge delle 3 di notte, ma con la deregolamentazione vince il più forte”.
“I locali che vendono alcol e rimangono aperti fino alle 3 di notte vincono, - osserva Terrile, che aggiunge -c'è bisogno di riannodare i fili, le ordinanze hanno punito alcuni locali, ma il punto è che bisogna trovare un equilibrio non solo, ma anche negli orari”.
All'intervento di Terrile è seguito quello del collega del Partito Democratico Claudio Villa: “Residenti e commercianti hanno gridato all'amministrazione di intervenire per la sicurezza non mantenuta, io ho chiesto di convocare le commissioni, credo che dovremmo dare un po' di risposte a questi cittadini e credo altrettanto che sarebbe opportuno riempire la mozione perché si possa cercare di capire quali sono i provvedimenti da adottare, non quelli a spot. Credo che sarebbe bello tornare a fare una commissione sul tema”.
Mario Baroni, consigliere delegato alle politiche giovanili, nel suo intervento ha posto l'accento sul fatto che questa mozione debbe fare interrogare tutti, “noi, gli insegnanti, i genitori e i ragazzi. Qui non ci sono buoni o cattivi, la movida non è repressione o cambiamento di orari, ma è un problema educativo, di relazione con il mondo dei più giovani, c'è un problema serio che riguarda tutti, noi e coloro che sono preposti all'educazione, come le famiglie o la scuola. Da un anno e mezzo a questa parte questa amministrazione ha lanciato un progetto che conoscete tutti di cui non ho sentito traccia nella mozione, quello di un patto di sussidiarietà nel centro storico con 54 associazioni per ridare vita a Sestiere del molo, la parte più delicata del centro storico, oggi rifiorito. Non tenerne conto sminuisce il lavoro fatto con le forze dell'ordine, con l'urbanistica, con il commercio e con le politiche sociali. Cercheremo di creare spazi per i giovani, ma vogliamo perseguire il progetto di dialogo con i giovani”.
Polemico l'intervento del capogruppo di Fratelli d'Italia Alberto Campanella: “Mi stupisco dell'opposizione e mi domando se i consiglieri di sinistra siano scesi in centro storico dove c'è la movida da prima serata che porta luce e movimento, i giovani vanno rispettati, quando ci sono loro non ci sono gli spacciatori. Poi c'è la seconda movida che si svolge davanti ai soliti locali. Questo perché ci sono locali con persone oneste e poi altri meno virtuosi, guarda caso che aprono e chiudono in pochi anni, quei locali che sono tutelati da questo governo che non tutela gli italiani. Questi negozi battono la concorrenza italiana e onesta. I locali italiani non possono vendere questi prodotti a questi prezzi. Vanno difesi i ragazzi chiusi in casa un anno e mezzo, ma va combattuta la movida che davanti ad alcuni locali si ferma fino alle 2 del mattino dando fastidio a tutti. A questo proposito ricordo che avevo presentato una mozione contro lo spaccio nel centro storico e la sinistra non l'ha votata”.
Lorella Fontana, capogruppo della Lega ha dichiarato che “Questa mozione evidenzia quanto questa amministrazione si sia sforzata di fare per la regolamentazione e la vita nel centro storico. Mi fa specie che la sinistra si metta in cattedra a insegnare cosa bisogna fare, ricordo che nel 2016 ci fu una marcia degli esercenti che esponevano uno striscione con scritto 'Nessuno spegna il centro storico' e solo dopo l'allora sindaco Doria aprì alla modifica dell'ordinanza sul centro storico. Io credo che il grande sforzo che questa amministrazione sta facendo è di non equiparare la movida con la stessa misura. La mozione va sostenuta perché chi rispetta le regole e consente al centro storico di essere vivo merita di essere sostenuto, chi disobbedisce deve essere punito”.
Il collega di Lorella Fontana della Lega Davide Rossi ha dichiarato: “Leggendo il documento vedo una fotografia concreta delle criticità e i punti di sforzo di riqualificazione dell'area. La movida universitaria va tutelata, ma l'altra movida va colpita nella tutela degli esercenti. L'ordinanza è stata calibrata in maniera intelligente, non a spot come avveniva prima”.
Stefano Giordano, consigliere del Movimento 5 Stelle ha fatto notare nel suo intervento che “il consigliere Baroni ha parlato di repressione e riduzione di orario che non servono nella lotta alla movida, ma da una parte si dice che la repressione non serve, dall'altra ricordo le nove ordinanze di chiusura anticipata per altrettanti locali dello scorso dicembre”.
Sempre del M5S il consigliere Fabio Ceraudo, che sostiene come il problema movida sia “un fatto sociale che si porta avanti da tantissimi anni senza andare nel profondo nel capire quello che i giovani cercano. Il problema non viene risolto con la repressione e la militarizzazione della polizia locale, come avviene negli ultimi anni, togliendo il presidio da altre zone di periferia. Bisogna capire quali politiche sociali vanno portate avanti e creare spazi condivisi. Quest'aula in maniera responsabile deve cercare una linea condivisa, perché in cinque anni di amministrazione i problemi che avevamo prima li riscontriamo oggi. Sicuramente la sicurezza non è migliorata, il problema dei locali è rimasto, quindi i provvedimenti adottati fino a oggi evidentemente non sono serviti”.
Cristina Lodi, consigliera del Partito Democratico, in risposta al capogruppo di Fdi Campanella, ha resplicato: “Dice che la sinistra non va in centro storico, mentre la sinistra ci va, ma va in tutta la città e la cosa evidente è che uno dei problemi è che in questa città i giovani non sanno dove andare a divertirsi, se non in centro storico. Se non si cerca di programmare in maniera decentrata il divertimento, sorge un problema”.
Prima dell'intervento dell'assessore al commercio e al centro storico Paola Bordilli, uno dei proponenti della mozione, il consigliere di Idv Pietro Salemi, ha ricordato che: “nelle premesse della mozione era evidente che volessimo provare a ricordare che qualcosa non ha funzionato. Una movida si sposta di via in via, cambiano i frequentatori, i gusti. I residenti ci hanno riferito di situazioni da codice penale in un momento e in un orario in cui non c'è più controllo verso questi fenomeni che diventano divisivi tra residenti, commercianti e giovani. Non era questo lo spirito della mozione, è stata fatta, sentendo i cittadini, perché qualcosa non ha funzionato, quindi chiediamo all'amministrazione di impegnarsi per un dialogo continuo e costante”.
Prima del voto, l'assessore Paola Bordilli ha chiesto una modifica al testo, specificando di volere “continuare a diversificare le modalità di apertura delle attività commerciali nel centro storico tutelando residenti e commercianti che rispettano le regole”.
Il testo è stato approvato all'unanimità, ma servirà a cambiare le cose?
Politica | 15 marzo 2022, 17:54
Movida, la discussione in consiglio si trasforma in un'ora di j'accuse tra destra e sinistra
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