Il Nazionale

Cronaca | 09 marzo 2022, 15:00

Accoglienza bambini ucraini, Nazzareno Coppola: “Bello lo spirito di solidarietà ma è un terreno pericoloso”. Rischio infiltrazione rete di pedofili

Il responsabile della Casa Famiglia Pollicino spiega il percorso: “Occorrono incontri con psicologi già durante il viaggio di ritorno, un momento importantissimo”

Accoglienza bambini ucraini, Nazzareno Coppola: “Bello lo spirito di solidarietà ma è un terreno pericoloso”. Rischio infiltrazione rete di pedofili

Le storie di bambini che da soli o con le loro mamme si mettono in viaggio per sfuggire all’ orrore della guerra in Ucraina si moltiplicano e sono tantissime le associazioni di volontariato che stanno mettendo su un sistema per connettere chi può ospitare e chi necessita di un tetto.

“In questi ultimi giorni -conferma al nostro giornale Nazzareno Coppola  - si è scatenata una significativa gara di solidarietà, ma con un evidente confusione nell'organizzazione, per accogliere minori e nuclei familiari provenienti dall’Ucraina. Stiamo ricevendo parecchie e mail da associazioni, alcune mai sentite, da medici, parroci che cercano famiglie per accogliere bambini o nuclei familiari. Personalmente, senza chiedere nulla a nessuno e senza nessun tipo di richiesta, ho ricevuto nell'ultima settimana, almeno una ventina di messaggi da parte di famiglie pronte ad ospitare bambini o nuclei familiari. Anche proprietari di immobili vuoti decisi ad offrire la propria casa ai profughi”. 

Ma Coppola che, insieme alla moglie Ileana, oltre a essere referente di ‘Pollicino’ è anche rappresentante del Cofamili (Coordinamento regionale Ligure per minori), membro del Tavolo Nazionale Affido e membro della Consulta nazionale delle Associazioni e delle Organizzazioni con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, tiene a mettere in guardia da possibili sgradite sorprese.

La grossa preoccupazione - soggiunge Coppola è che la gente stia rispondendo con impeto e di pancia senza rendersi conto che all'emergenza bisogna poi garantire un progetto che dia continuità per un periodo che nessuno può prevedere. Il rischio di infiltrazione di organizzazioni di pedofili nascoste da associazioni umanitarie è grande, per questo motivo abbiamo chiesto che, a garanzia, le associazioni non vadano singolarmente ma in abbinamento con istituzioni governative, Protezione civile o Croce Rossa”. 

“La prefettura di Imperia, sta predisponendo strutture per accogliere i profughi, come Cofamili ci rendiamo, quindi, disponibili a creare una banca dati di famiglie aspiranti all’accoglienza dei profughi ucraini attraverso una scheda che stiamo predisponendo da consegnare agli Enti istituzionali che sono ancora da individuare e la disponibilità di mediatori culturali ucraini, due già trovati e psicologi che il  Consiglio Nazionale Ordine Psicologi attiverà attraverso una iniziativa ‘Psicologi per Emergenza Guerra. È fondamentale, infatti, la presenza già durante il viaggio di rientro in Italia di psicologi che abbiano, però, una preparazione specifica in materia di emergenze e disastri”, sottolinea Nazzareno Coppola

"Per quanto ci riguarda metteremo  a disposizione sul sito nazionale www.psy.it all’indirizzo 'https://www.psy.it/psicologi-per-emergenza-guerra' informazioni e materiali utili, per la popolazione, i professionisti e gli operatori, sia relativamente a indirizzi di riferimento, che alle iniziative di aiuto e documentazione. Ci saranno materiali in lingua italiana, ucraina, inglese, ai quali si aggiungeranno altre lingue straniere".

"Come Tavolo nazionale Affido - conclude Coppola abbiamo ritenuto assolutamente necessario chiarire cosa comporta e cosa no prevede l'accoglienza di rifugiati in casa propria e per questo stiamo predisponendo un documento chiarificatore da inviare al Ministero delle Politiche Sociali. Pur considerando la grande opportunità data ai profughi di guerra nel poter essere accolti da famiglie, è necessario che queste vengano adeguatamente supportate e accompagnate. Si tratterà di due differenti tipologie di accoglienza, quella di minori orfani provenienti dagli orfanotrofi, e questo non prevede l’affidamento internazionale e neanche l’adozione e quella di nuclei familiari prevalentemente composti da mamme bambini, uomini over 60 e persone con disabilità”. 

Diego David

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