I Bonus facciate e 110 hanno fatto "esplodere" i cantieri a Torino, così come nel resto d'Italia, ma la Stato "non investe sui controlli". È questa la denuncia che arriva dai dipendenti dell'Ispettorato del lavoro, che questa mattina hanno organizzato un presidio in piazza Castello davanti alla Prefettura.
"Controlli per Inps e Inail"
Nel 2015 è stata istituita l'Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, sulla quale però "non sono mai stati messi fondi. Continuano ad attribuirci competenze: attualmente svolgiamo controlli per conto dell'INPS e dell'Inail". Nel dettaglio i dipendenti della PA si occupano di verificare il rispetto delle normative nei luoghi di lavoro, che la gente sia pagata secondo quanto stabilisce il contratto, che i contributi siano versati, di sicurezza nei cantieri e dell'applicazione dei protocolli contro il Covid-19. Due aspetti, questi ultimi, particolarmente rilevanti alla luce del boom negli ultimi mesi del settore edile per i bonus e della pandemia.
"Stato non investe per i controlli"
"Le aziende - continuano - hanno costi sempre più ingenti per mettersi in sicurezza, mentre lo Stato non investe per i controlli: che senso ha fare delle norme, se poi non ci sono le persone per controllare?". Nel capoluogo piemontese i dipendenti dell'Agenzia sono circa un centinaio, ma gli ispettori che effettuano i controlli sono appena 4-5: l'età media poi è di 48 anni.
"Nelle aziende solo multe"
Negli ultimi anni il personale si è ridotto di un terzo e molti scelgono di andare in altri enti della pubblica amministrazione perché meglio pagati. "Riusciamo a fare un sopralluogo in un'azienda - proseguono - ogni dieci anni: questo vuol dire non fare prevenzione, ma solo repressione e multe".
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