"Perché la Russia ha deciso oggi di invadere l'Ucraina?". È questa la domanda che da questa mattina all'alba rimbalza sui social network, dopo che Vladimir Putin ha annunciato l'operazione militare nello stato confinante, affermando di dover proteggere il Donbass. Il presidente della Russia ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e "andare a casa", assicurando che i piani di Mosca non includono l'occupazione dell'Ucraina ma smilitarizzare il Paese con una operazione speciale, annunciando poi "conseguenze per chi interferisce".
A fornire un'analisi di queste prime ore è il giornalista torinese Marco Fontana, per otto anni corrispondente per l'Italia per l'Agenzia di Stampa Russa Sputnik.
Fontana, perché Putin ha fatto partire l'operazione militare?
"Quando si parla di conflitti e di storia non esistono leader e parti in causa completamente esenti da colpe, non esistono zone grige: ci sono torti da una parte e dall'altra. In questo caso ci sono in gioco due elementi, uno finanziario e uno geopolitico".
Un attacco accompagnato, da settimane, da un braccio di ferro tra USA e Russia.
"Giulietto Chiesa, due anni fa, scrisse che l'America considerava ormai esaurita la lotta al terrorismo e che il nuovo conflitto si sarebbe creato contro Russia e Cina: questa situazione era già evidente nei rapporti del Pentagono. Putin ha sempre rivendicato come ci fossero accordi con America e Occidente in base ai quali Gorbaciov avrebbe fatto riunire la Germania, a fronte della non espansione della Nato all'Est. Qualunque analista politico serio dice chiaramente che Putin non si è mai espresso in maniera contraria sull'entrata nella Ue degli stati sotto l'influenza russa, ma nella Nato sì. Se uno stato confinante con la Russia vi entra è un problema, perché la Nato è stata creata per contrastare la Russia".
La maggioranza delle persone, in questo momento, etichetta la Russia come il "cattivo".
"L'Occidente tende a guardare la Russia con i suoi occhi, senza mettersi mai dall'altra parte. Il popolo russo percepisce l'Occidente come un nemico: chi pensa che il popolo abbandonerà Putin sbaglia".
Cosa è cambiato rispetto a ieri? Perché la Russia ha attaccato?
"Le ragioni principali sono due e sono separate. Boris Johnson ha annunciato che avrebbe fornito armi letali a Kiev e Zelensky ha approvato una legge per cui, ogni cittadino ucraino, avrebbe avuto diritto al possesso di un arma. Questi fattori messi insieme, oltre all'arrivo di altri armi dai paesi baltici, ha portato la Russia ad invadere per prendere possesso delle due repubbliche, dove la maggioranza dei cittadini è russa".
Spiegato lo scenario geopolitico, resta la questione finanziaria.
"L'aggressività dell'America è dovuta a ragioni economiche, perché vuole esportare in Europa il suo gas liquido, che in questo momento viene acquistato in piccole parti a causa dell'elevato costo. Da quando è esplosa la crisi gli USA hanno già guadagnato 2 miliardi di dollari dall'esportazione del gas: la Merkel si era sempre opposta a questa possibilità. Adesso bisogna vedere la reazione dell'Occidente e della Cina, che sta osservando".
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