Il Nazionale

Cronaca | 23 febbraio 2022, 08:30

Quel party a Induno e i cocktail corretti con la droga dello stupro, a processo un ventisettenne

Una festa privata in villa nel 2019 con sessanta persone, tra cui molti minorenni, venne interrotta dalle forze dell'ordine dopo che due ragazzine finirono in ospedale. La sostanza venne poi sequestrata a casa dell'imputato, accusato di "stato di incapacità procurato mediante violenza": respinta per due volte la richiesta di patteggiamento

Quel party a Induno e i cocktail corretti con la droga dello stupro, a processo un ventisettenne

Quando la polizia arrivò sul posto furono alcuni testimoni ad indicare i movimenti con cui un ragazzo “correggeva” i cocktail, versando nei bicchieri una sostanza trasparente. Quella sostanza era gbl, meglio nota come “droga dello stupro”, e nel frattempo i suoi effetti si erano già manifestati ai danni di una diciassettenne, trasportata in coma all’ospedale di Varese. 

Per quei fatti, avvenuti a Induno Olona nella primavera del 2019, durante un party privato in villa, è oggi a processo un ventisettenne della provincia di Sondrio, accusato di “stato di incapacità procurato mediante violenza” e cessione di stupefacenti. 

Alla festa parteciparono circa sessanta persone. Tra loro vi erano anche diversi minori, tra cui la ragazza che si sentì male e finì insieme ad un’amica davanti ai medici dell’ospedale, i quali avvertirono le forze dell’ordine dell’accaduto. Da lì l’intervento in villa e l’interruzione della festa con l’ispezione dei locali alla ricerca della sostanza che aveva causato i due malori. 

Una parte della droga fu rinvenuta proprio all’interno di quell’edificio, dove fortunatamente non si erano consumati abusi sessuali; altri dieci flaconi, ciascuno da un litro, vennero poi sequestrati a casa dell’odierno imputato. 

La richiesta di patteggiamento ad un anno e dieci mesi era stata respinta in sede di udienza preliminare e all’apertura del processo. Ieri una seconda richiesta di patteggiamento (un anno e undici mesi) è stata rigettata dai giudici del tribunale di Varese, perché ritenuta incongrua rispetto alla quantità di droga sequestrata all’imputato, che ha già risarcito con una somma di 5 mila euro la persona offesa. Si andrà quindi al dibattimento: la prima udienza è in calendario per l’inizio di marzo.

Gabriele Lavagno

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