C’è forte preoccupazione anche nella nostra provincia, in relazione ai venti di guerra che arrivano dall’Est europeo per la frizione nei rapporti tra Russia e Ucraina, cresciuta notevolmente nelle ultime ore.
Nella nostra provincia, infatti, sono molti i residenti che hanno origini dell’ex Unione Sovietica, in particolare Russia, Bielorussia e anche Ucraina. Nelle ultime ore sono stati moltissimi i contatti tra la nostra provincia e le città interessate da quello che potrebbe diventare un pesante conflitto tra le due repubbliche e che già stanotte ha visto scontri al confine, in particolare nelle regioni del Donbass.
Nell'imperiese esiste una importante comunità russofona, ovvero di persone di lingua russa, che arrivano dalle diverse nazioni dell’ex Unione Sovietica. In particolare sono ovviamente russi, ma ci sono anche tantissimi ucraini, bielorussi e di altre repubbliche. La preoccupazione, in particolare di chi ha famiglie a Kiev e in tutta l’Ucraina è elevatissima.
Nel corso della notte e anche questa mattina, ci hanno confermato le associazioni russe del nostro territorio, sono aumentate le telefonate e le chiamate via web tra l’estremo ponente ligure e le zone interessate dal possibile conflitto tra Russia e Ucraina. Una preoccupazione che monta di ora in ora, vista la situazione che si sta venendo a creare tra i due paesi.
E, se da una parte ci sono forti timori per i russi e gli ucraini che vivono nella nostra provincia, dall’altra ci sono anche quelli per l’economia. Il turismo, infatti, dopo due anni di alti e bassi dettati dalla pandemia da Covid-19, sembrava essere pronto a rialzare la testa per la primavera e l’estate. Ora c’è la paura di non poter vivere una stagione brillante, proprio per il conflitto dell’Est europeo che, soprattutto sul piano politico, potrebbe coinvolgere tutto il vecchio continente.
L’Assessore regionale al turismo, Gianni Berrino si è dimostrato particolarmente preoccupato per la situazione in atto: “Dobbiamo solo sperare che non scoppi la guerra, soprattutto per motivi umanitari, ma per noi anche in chiave turistica, visto che i russi rappresentano un flusso importante per l’estremo ponente ligure. Ora potremo tornare ai livelli del 2019 e l’eventuale conflitto comporterebbe problemi importanti in generale per il turismo”.
Gli operatori turistici, infatti, dopo alcuni weekend importanti sul fronte degli arrivi (soprattutto villeggianti italiani e francesi con qualcuno anche di altri paesi) stavano pregustando il ritorno di russi e residenti delle ex repubbliche sovietiche. Negli ultimi giorni, infatti, era arrivato l’ok ai vaccinati con lo ‘Sputnik’ ed erano già arrivate prenotazioni per i mesi estivi, sia da residenti russi che ucraini nella zona di Sanremo (nessuno, per ora, nel dianese).
I venti di guerra, invece, potrebbero allontanare quel turismo che fino al 2019 ha portato soldi freschi e di villeggianti ‘big spender’. L’augurio, su tutti i fronti (umano ed economico) è che la diplomazia possa prendere il sopravvento velocemente e, nelle regioni delle ex repubbliche sovietiche possa tornare a sventolare solo la bandiera della pace.
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