Nell’attuale periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi, stabilito dalla Regione Piemonte, i Carabinieri Forestali stanno impegnando molte energie per i servizi di prevenzione e monitoraggio del territorio e per il contrasto dei reati sottesi a tali dannosissimi eventi.
Da settimane, ormai, gli incendi sono tra i due e i tre al giorno. Richiedono l'intervento dei vigili del fuoco, dei volontari AIB, presidi notturni, l'utilizzo dell'elicottero della Regione per i lanci, soprattutto nelle zone montane, più difficili da raggiungere a piedi.
Sono praticamente sempre dolosi. A volte per dolo, ma il più delle volte per colpa e negligenza. Ed è il caso, quest'ultimo, imputato alle sette persone segnalate - da inizio anno - all’Autorità Giudiziaria. Per loro l’ipotesi di reato è quella di aver cagionato incendi boschivi con condotte negligenti e superficiali nella gestione dei fuochi di pulitura accesi, poi estesisi ai boschi vicini. Per avere un’idea della criticità in atto si può fare un raffronto con i soli 13 soggetti denunciati nel corso dell’intero anno pregresso.
L’attuale forte disidratazione della vegetazione costituisce un fattore pericolosissimo per gli incendi boschivi. In questo periodo è vietata ogni azione che anche solo potenzialmente possa causare l’innesco di incendi boschivi. Le violazioni sono perseguite molto severamente sia per quanto riguarda la norma penale (reclusione da uno a cinque anni per gli eventi colposi, da quattro a dieci per quelli dolosi) sia per quanto riguarda la disciplina amministrativa, con sanzioni pecuniarie per l’accensione di fuochi in periodo di divieto che sono state recentemente elevate da 2.064€ a 10.000 €.
Ai responsabili degli eventi può essere richiesto il risarcimento delle spese sostenute dalla collettività per spegnere gli incendi come il costo dei velivoli impiegati, delle squadre e dei mezzi operanti nella lotta attiva.
I Carabinieri Forestali restano in allerta in questa delicata fase ad alto rischio di eventi continuando a monitorare il territorio, a contrastare le condotte illecite quando necessario e a perimetrare le superfici forestali percorse dal fuoco al fine di agevolare i Comuni nell’aggiornamento del catasto degli incendi boschivi. Infatti su tali aree scatta il divieto di variazione della destinazione urbanistica, nonché di caccia e di pascolo. Anche i contributi pubblici eventualmente erogati per quei terreni vengono interrotti.
Le indagini sui sette casi sono in corso di sviluppo.
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