Le piscine pubbliche di Pinerolo e Luserna San Giovanni chiudono domani per la protesta indetta dal coordinamento associazioni gestori impianti natatori per il caro energia.
“Chiediamo alle istituzioni che ci venga dedicata più attenzione. Siamo impianti energivori che consumano energia termica, elettricità e acqua. Aumenti dal 50% al 100% sono insostenibili” spiega Valter Cavalieri d’Oro presidente della Uisp di Pinerolo, che gestisce la piscina comunale di viale Grande Torino.
“Noi spendiamo mediamente 160-180 mila euro. Rischiamo di arrivare a 270 mila, in un periodo in cui abbiamo ancora il 30% di presenze in meno del periodo pre pandemia e dobbiamo ancora recuperare i mancati introiti per l’apertura in ritardo dopo i lavori del 2019” aggiunge il presidente.
In questi giorni sono già state raccolte 200 firme di sostegno e si continuerà domani alle 11 in un incontro fuori dall’impianto. Per quanto riguarda il futuro, la Uisp ha chiesto una proroga al Comune: “Il nostro accordo scade al 31 agosto, ma abbiamo chiesto di prolungarlo sino a luglio 2024, perché ci permetterebbe di recuperare il terreno perso in questi anni – conclude Cavalieri d’Oro –. Non ce la siamo sentita di chiedere un contributo economico, perché conosciamo le difficoltà dei Comuni, anche se ci farebbe comodo”.
“Concordiamo con i motivi della protesta. Inoltre, in questi anni, a causa dei contagi, siamo sempre stati i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire” sottolinea Stefania Rivoira, segretaria dell’associazione Due Valli Libertas, che gestisce gli impianti di Luserna e Perosa Argentina.
Domani a Luserna si sarebbe potuto nuotare al mattino mentre nulla cambia per gli utenti dell’altra piscina, perché solitamente chiusa la domenica. “In questo periodo stiamo patendo particolarmente la contingentazione dei nuotatori che non ci pare giustificata – aggiunge Rivoira –: numerosi studi sostengono ormai che l’acqua clorata contribuisce a inattivare il virus e gli ambienti sono continuamente sanificati”.
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