Sono i nomi degli ultimi quattro lavoratori morti sul lavoro a Torino e provincia (in via Genova, ma anche allo scalo ferroviario di Orbassano) le parole che aprono la manifestazione che Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato in piazza Castello, davanti alla Prefettura, che ha visto anche la presenza del sindaco Stefano Lo Russo. Poi un minuto di silenzio.
DIETRO OGNI VITTIMA C'È UNA FAMIGLIA E UNA STORIA
"Dalla Thyssen alla tragedia di sabato mattina, non ci si può abituare alla morte sul lavoro. Dietro ogni vittima c'è una storia, una famiglia e dolore che va rispettato e che ci deve spingere a mettere la formazione e la sicurezza al centro, non la fretta e il profitto". Lo dice Enrica Valfré, segretaria provinciale di CGIL Torino. "Lavoreremo per riaggiornare il protocollo firmato nel 2010", conclude.
"SERVE UNA MAPPATURA DEI CANTIERI"
E Domenico Lo Bianco, segretario Cisl Torino aggiunge, dopo l'incontro che i rappresentanti sindacali hanno avuto col prefetto: "Abbiamo riscontrato grande sensibilità e disponibilità. C'è apertura nel ripristinare fin dal 12 gennaio il protocollo di legalità e trasparenza sull'edilizia e alla creazione di una cabina di regia, con la presenza dei sindacati, per vigilare sul rispetto delle misure di sicurezza e verifiche tempestive nei confronti di quelle aziende che oggi sono inadempienti".
"Con le associazioni di categoria - aggiunge - faremo lavori anche sulla formazione e sulla sicurezza e soprattutto si procederà a una mappatura dei cantieri. Non si può più parlare di fatalità: è un'emergenza nazionale, una pandemia".
"FRENESIA ECCESSIVA: PATENTE A PUNTI PER CHI SGARRA"
"Siamo molto preoccupati per la frenesia che si è messa in campo e si stanno assumendo persone senza formazione e con forme contrattuali che sono le più strane - conclude Gianni Cortese, segretario di Uil Torino - Ci va una patente a punti per chi è abituato a trasgredire le regole e che non deve avere più accesso ai lavori pubblici".
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