Il Nazionale

Cronaca | 10 dicembre 2021, 12:45

"Adesso basta, la scuola si ribella", docenti e personale in piazza contro il governo

Sciopero generale dell'intero comparto, "Il governo non ha rispettato il patto con la scuola"

"Adesso basta, la scuola si ribella", docenti e personale in piazza contro il governo

Insegnanti e personale scolastico hanno partecipato questa mattina allo sciopero generale e al presidio davanti alla prefettura di Genova per chiedere il rispetto del cosiddetto ‘patto con la scuola’ siglato alcuni mesi fa tra governo e sindacati, ma che, dicono i promotori dello sciopero, finora è stato disatteso da una manovra che “non garantisce salari adeguati, sicurezza nelle aule e stabilizzazione dei precari”.

La manifestazione di oggi è il preludio a quella del 16, giorno dello sciopero generale di tutte le sigle, a eccezione della Cisl.

Abbiamo proclamato questo sciopero – spiega Ferdinando Agostino, segretario regionale Uil Scuola - in quanto sei mesi fa avevamo sottoscritto col governo il patto con la scuola, in cui c’erano vari punti che avevamo chiesto fossero attuati, come il rinnovo del contratto scaduto nel 2018, i distanziamenti nella scuola, il superamento delle classi pollaio e la stabilizzazione del personale precario. Tutti questi punti non sono stati attuati, e quindi per l’ennesima volta siamo in piazza a protestare”.

Siamo in piazza – spiega Andrea Giacobbe, segretario Flc Cgil Genova - per difendere la dignità della scuola pubblica italiana, e per chiedere cambiamenti importanti alla legge di bilancio. Qualche dato, neanche 100 euro lordi di aumento, di cui 14 per la dedizione all’insegnamento, mancato rinnovo dei cosiddetti contratti covid per il personale Ata, mancate risorse per diminuire il numero di alunni nelle classi. In generale è stato violato il patto con la scuola firmato con questo governo solo pochi mesi fa, e questa cosa ci ha particolarmente infastiditi".

La situazione a scuola – continua Giacobbe – è difficile, meglio dell’anno scorso, ma è difficile, abbiamo classi in quarantena, ma la scuola tiene grazie all’abnegazione di tutti i suoi componenti, dai collaboratori scolastici ai dirigenti. Anche per questo, visto che stiamo tenendo, che abbiamo bisogno di un riconoscimento vero da parte del governo in questo momento”.

Presente anche una delegazione della Rete degli Studenti Medi di Genova, il cui coordinatore Francesco Devoti ha spiegato: “Noi abbiamo avuto negli ultimi giorni qualche problema dovuto al covid, ci sono diverse classi in quarantena in questo momento, ma anche problemi strutturali, perché abbiamo avuto dei grandi problemi al riscaldamento, di edilizia scolastica, soffitti che crollano, situazioni che mettono in pericolo la sicurezza di studenti e studentesse”.

Francesco Li Noce

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