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Sport | 27 novembre 2021, 18:06

Finisce ufficialmente l’epoca dei cavalli nella Cavallerizza Caprilli

Lunedì l’associazione che gestiva l’impianto consegnerà le chiavi al Comune, che vuole trasformare il maneggio coperto in biblioteca

Finisce ufficialmente l’epoca dei cavalli nella Cavallerizza Caprilli

Lunedì l’Asd Cavallerizza Caprilli consegnerà le chiavi in Comune e probabilmente a fine anno si scioglierà come associazione: “Siamo nati per tenere viva la Cavallerizza Caprilli, quindi il nostro compito è terminato, ne parleremo in assemblea”. C’è amarezza nelle parole del presidente, il generale Luigi Greco. Pinerolo fa un passo storico. Il complesso costruito nel 1910 è stato per un periodo il maneggio coperto più grande d’Europa. Il 18 dicembre il bene è diventato del Comune. Nel frattempo la gestione è rimasta in capo all’Anac (Associazione nazionale arma di cavalleria) tramite l’Asd Cavallerizza Caprilli, nata per questo scopo.

Il 9 giugno, però, il Comune scrive all’Anac a Roma, sollevando il problema del mantenimento degli animali in una struttura non adeguata, secondo le ultime normative. Il presidente invita dunque l’Asd a lasciare il prima possibile l’impianto.

Greco però ha sottolineato il problema dei soci che si erano iscritti per l’anno 2021 e svolgono attività agonistiche. L’argomento è stato anche al centro della campagna elettorale con il centrodestra di Giuseppino Berti che si è schierato per il mantenimento dei cavalli.

Nel frattempo Anac e Comune hanno trovato un’intesa ponte: liberare la Cavallerizza entro il 30 novembre. E così sarà: “Montare dentro la Caprilli è stato emozionante sia per i ragazzini sia per gli adulti. È un simbolo del cavallo, che il mondo ci invidia. Speriamo non decada” si auspica Greco, che non potrà essere presente alla consegna delle chiavi.

Il progetto del sindaco Luca Salvai è farne una biblioteca del cavallo, all’interno di un disegno di revisione della storia della cavalleria a Pinerolo, che prevede anche la trasformazione in parco del vicino campo ad ostacoli Tancredi di Savoiroux.

Marco Bertello

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