Una foto un po' sgranata quando ancora i contorni mossi davano l'idea della semplicità e della genuinità, prima che arrivassero i ritocchini dove diventa bello e luminoso anche ciò che non lo è. Due giganteschi sorrisi, una pazza gioia, una promozione appena ottenuta e, ovviamente, Junior ed Ezio uno accanto all'altro, anzi uno sopra l'altro - come fossero uniti da un'anima e un disegno comune - in mezzo al campo per la vittoria del campionato ai tempi del Casale.
Ezio Rossi, attuale tecnico del Varese, sa mirare al centro del bersaglio senza fronzoli. E così sotto quella foto postata ieri sera sulla sua pagina Facebook ha scritto: «Atletico Madrid-Milan 0-1... Junior Messias. Felice per lui, orgoglioso di ciò che ho fatto per lui».
Quello che ha fatto Ezio per Junior, che ieri con l'inzuccata vincente al Wanda Metropolitano a 3 minuti dalla fine ha abbattuto l'Atletico riaprendo la corsa qualificazione agli ottavi di Champions per il Milan, ce lo aveva raccontato dal campo di Albizzate quando i rossoneri acquistarono dal Crotone il brasiliano di Belo Horizonte che compirà 31 anni il 1° gennaio 2022 (clicca e leggi QUI).
«Consegnava frigoriferi e giocava con i rifugiati a Torino - ci disse Ezio Rossi - Si allenava alle 10 di sera nella squadra "Survivor" dopo che in Brasile gli fecero mangiare terra e sassi con l'illusione di fare il calciatore. Vidi il nome "Junior" sulla maglia, lo stesso di Leo con cui giocai nel Toro, e capii subito tutto».
«Ha vinto tutti i campionati tranne la serie C. Magari compensa con la Champions... Partirà dalla panchina? È sempre andata così, ma dopo l'ho sempre ritrovato titolare. E' normale che quando andò dal Gozzano al Crotone, magari i tifosi calabresi dicessero "ma chi abbiamo preso?". Come fu normale che, quando lo portai a Casale, tanta gente fece battutine... Ha sempre fatto ricredere tutti, penso che possa farlo anche con i tifosi del Milan» fu la profezia dello scorso 31 agosto di Rossi.
Junior ha iniziato a realizzarla, ma non è ancora finita: è entrato e ha segnato nel tempio dell'Atletico. E poi ha usato parole in cui c'è tutto l'uomo che lo stesso Ezio Rossi ci aveva raccontato così: «È un ragazzo eccezionale, introverso e a posto - disse l'allenatore biancorosso - Ha una splendida famiglia ed è un professionista e un grande atleta con molta fede. La tecnica la vedi sul campo: ha doti fisiche straordinarie di resistenza e velocità, ed è anche un gran lavoratore».
«Dopo il gol mi è venuto da piangere, mi è passato nella testa quello che ho vissuto - ha risposto idealmente al "suo" mister ieri sera Messias - Pura emozione. Ho pensato a Dio, tutta la mia storia è scritta da lui». Ezio Rossi avrebbe potuto pronunciare le stesse parole. Anzi, in realtà le ha dette: molti mesi e anni prima di una notte come quella di ieri.
L'intervista a Ezio Rossi di fine agosto su Messias.
Sport | 25 novembre 2021, 10:28
La profezia di Ezio Rossi su Messias s'è avverata: questione di fede. «Felice per lui, orgoglioso di ciò che ho fatto per lui»
L'allenatore del Varese è legato al brasiliano, autore dell'1-0 con cui il Milan ha sbancato il tempio dell'Atletico, da una storia romanzesca. Quando il Milan lo acquistò dal Crotone a fine agosto, profetizzò: «All'inizio i tifosi si chiedono "ma chi abbiamo preso?". Ha sempre fatto ricredere tutti, accadrà anche in rossonero. Ha vinto tutti i campionati tranne la serie C. Magari compensa con la Champions...»
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