Nel 2021 aumentano i casi di violenza sulle donne in provincia di Torino. Da gennaio a settembre ben 502 sono state vittime di atti persecutori, 699 di maltrattamenti in famiglia o da parte di conviventi e ben 145 di violenza sessuali. Numeri diffusi questa mattina dalla Questura del capoluogo, in occasione del Consiglio Regionale aperto per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Nel 2021 sette femminicidi
Rispetto allo stesso periodo del 2020 si registra un aumento di circa il 10% di reati “spia” verso le donne. Da gennaio ad ottobre 2021 sono stati ben 18 gli omicidi, di cui sette femminicidi. L’ultimo in ordine di tempo risale al 1 novembre: Bruno Daniele di 78 anni ha sparato alla moglie Marita Ivana Pennacchio di 75, per poi togliersi la vita con la stessa pistola con un colpo alla tempia.
Ma ogni giorno le cronache del Torinese registrano episodi di violenza: giovedì una donna è stata aggredita a Madonna di Campagna dal convivente poco dopo essere rientrata a casa. Ubriaco aveva iniziato ad insultarla e, dopo averle messo una mano sul volto, l’aveva spinta contro una portafinestra.
App Scudo per contrastare violenza
Gli strumenti di contrasto, come ha spiegato la dirigente anticrimine della Questura di Torino Barbara De Toma, ci sono. “Il Questore – ha detto – può adottare un ammonimento nei confronti dei violenti, che nella maggioranza sono uomini. Questo provvedimento può essere utilizzato quanto si manifestano i primi atti di violenza fisica: qualsiasi persona può segnalare i fatti alla polizia, facendo così intervenire la pubblica sicurezza con una misura che può lanciare un’allerta”. “E’ importante -ha precisato De Toma - perché dovrebbe bloccare il ciclo della violenza prima che aumenti”. “Accanto a queste strumenti operativi è entrato in uso l’App Scudo: tutti gli interventi per reati di genere e liti in famiglia, anche solo con aggressione verbale, vengono inseriti in una banca dati. Questo permette di costruire una storia e che la volante sappia come comportarsi” ha concluso.
Istituzioni: "Denunciate violenza"
E dalle istituzioni, per bocca del Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia e dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, è arrivato l’appello alle donne “a denunciare i casi di violenza alle forze dell’ordine, agli sportelli di aiuto e alla magistratura”. “Chiedete aiuto”, ha rincarato Caucino. “E’ necessario educare alla non violenza – ha concluso il numero uno di Palazzo Lascaris – fin dall’infanzia, lavorando per creare una cultura basata sul rispetto ed uguaglianza”.
Nel corso del consiglio regionale aperto dedicato alla prossima Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Lega ha annunciato un ordine del giorno sull’argomento. “La violenza nei confronti delle donne – sottolinea Sara Zambaia, prima firmataria dell’odg leghista - non è soltanto fisica. Sono soprusi gravi anche le aggressioni verbali, quelle psicologiche, le minacce, i ricatti, le persecuzioni. Gli abusi psicologici sono senza dubbio tra i più subdoli. Fornire prove inconfutabili di una violenza di tale specie, che porta chi la subisce all’isolamento e all’indebolimento, non è affatto semplice e molte volte la paura di non essere credute spinge a rinunciare alla denuncia”.
“Partendo dall’assunto che servirebbe una vera rivoluzione culturale per combattere questa piaga sociale – concludono Zambaia e Letizia Nicotra - abbiamo presentato un odg con il quale chiediamo l’inserimento, nell’ambito dell’educazione civica, di progetti specifici che educhino le nuove generazioni al rispetto per il prossimo in generale e per la donna in particolare”.
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