Il Nazionale

Politica | 08 novembre 2021, 20:10

Nuovo ospedale, via libera della Provincia alla deroga al dibattito pubblico. «Ora chiederemo risposte alla Regione»

Il Consiglio provinciale di Varese ha espresso parere favorevole sulla deroga al dibattito pubblico sul nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate. Il via libera è arrivato con l’astensione dei consiglieri gallaratesi della maggioranza

Nuovo ospedale, via libera della Provincia alla deroga al dibattito pubblico. «Ora chiederemo risposte alla Regione»

Il Consiglio provinciale di Varese ha espresso parere favorevole sulla deroga al dibattito pubblico sul nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate. Il via libera è arrivato con l’astensione dei consiglieri gallaratesi della maggioranza.

La storia

Emanuele Antonelli lo aveva detto presentando la giunta di Busto Arsizio, città di cui è sindaco: «Vogliamo partire, il nuovo ospedale deve essere fatto».
Il Consiglio comunale bustocco, su sollecitazione di Regione Lombardia, lo scorso giugno aveva dato un’accelerata, votando la deroga al dibattito pubblico, senza essere imitato dai colleghi di Gallarate.

E questa sera la questione è stata affrontata anche in Provincia di Varese, ente presieduto dallo stesso Antonelli.
Quest’ultimo ha ripercorso la storia del progetto del nuovo polo sanitario, dal primo contatto con l’allora presidente Roberto Maroni nell’agosto del 2016 all’accordo di programma del gennaio 2019. «Poi purtroppo è arrivato il Covid, diciamola così, e si è perso altro tempo». Nei mesi scorsi, la Regione ha chiesto agli enti interessati se intendessero procedere o meno col dibattito pubblico, che prevede «un iter complesso per ora mai utilizzato in Italia». Derogare è possibile «previo parere favorevole della maggioranza delle amministrazioni interessata», ha sottolineato Antonelli, rispondendo alle obiezioni del Comitato per la Salute del Varesotto (leggi qui): «Mi sembra l’ennesimo partito del no. La Regione ha confermato che anche la Provincia deve esprimersi».

«Nei confronti tra i due Comuni e la Regione – ha proseguito il presidente – l’opera è stata ritenuta opportuna e strategica. Il terreno di Busto è stato messo a disposizione gratis. Per il momento, aggiungo. Il dibattito pubblico può durare nove mesi e la Regione ha fatto notare che i tempi sono scarsamente compatibili con i vincoli stringenti legati al Pnrr».

Antonelli ha ribadito che, anche con la deroga, «la popolazione sarà messa a conoscenza di quello che andremo a fare, ma lo faremo in minor tempo. I nostri ospedali sono in condizioni pietose, forse l’assessore regionale non ascolta tutti i giorni come me chi opera sul territorio. Gallarate ha ragione quando chiede i dettagli che finora non ha avuto, però bisogna cominciare a portare a casa quello che c’è e gli investimenti che potrebbero andare altrove».

I dubbi di Gallarate

Carmelo Lauricella, esponente del Pd gallaratese, si è subito detto contrario alla deroga, aggiungendo che a suo dire «gli unici enti titolati, non legalmente ma realmente, a esprimersi sono i due Comuni. Se Busto e Gallarate saranno entrambe favorevoli, mi inchinerò alla democrazia».

Ma perplessità sono emerse anche da parte di esponenti della maggioranza: Giuseppe De Bernardi Martignoni – peraltro esponente di Fratelli d’Italia come Antonelli – ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare le strutture esistenti nell’attesa di quella nuova. Sul passaggio della deroga si è detto «critico, in particolare con Regione Lombardia». Decidendo quindi di astenersi.

Stessa decisione di Aldo Simeoni, storico esponente di Forza Italia: «Nessuno è contro il nuovo ospedale, ma nell’attesa non si possono dismettere le strutture, perché qui c’è un disastro», invitando anche l’assessore Moratti a «prendere la macchina» per recarsi a Busto e Gallarate.
Astenuto anche il quarto consigliere della città dei due galli, il leghista Corrado Canziani.

Antonelli si è “scaldato”, invitando a distinguere tra i gravi problemi dei due ospedali e il progetto del nuovo polo: «Non dite che questo dibattito pubblico è essenziale. Noi dobbiamo “massacrare” la Regione perché si impegni a migliorare gli ospedali con nuovo personale. Se non votiamo questa delibera, non facciamo uno sgarbo alla Regione».

Il voto

Sul fronte bustocco, la leghista Paola Reguzzoni ha ribadito che con il voto favorevole non si abdicherà al dibattito tout court, ma si eviterà una «procedura farraginosa» e un «intervento “romano”».
L’esponente del Carroccio ha ripetuto quanto già affermato nella commissione congiunta Busto-Gallarate, ossia che «l’ospedale unico esiste già, i reparti vengono accorpati. Ora valutiamo l’opportunità di un ospedale nuovo».

Anche la collega di Busto Valentina Verga (Pd) è tornata su quella riunione, parlando di «atmosfera surreale. Lì abbiamo capito che a Busto avevamo votato qualcosa su cui potevamo attendere».
In ogni caso, «i dubbi dei colleghi di Gallarate sono legittimi, non si tratta del partito del “no”. Chiediamo più chiarezza. Non mettiamola sul piano del tempismo, visto che di tempo se n’è perso tanto».

La delibera, infine, è stata approvata con otto favorevoli, i sei voti contrari dell’opposizione dei Civici e Democratici e tre astenuti.
«Da domani ci mettiamo tutti insieme a chiedere alla Regione le risposte che non sono ancora arrivate. Io sarò il primo», ha concluso Antonelli, che in precedenza aveva assicurato che avrebbe atteso Gallarate prima di chiedere alla Regione di partire con il progetto.

Riccardo Canetta

Commenti