I taxisti in corteo hanno bloccato via Po. Questa mattina intorno alle 9 trecento conducenti delle auto bianche si sono dati appuntamento in piazza Vittorio, per poi sfilare dalle 10 in direzione piazza Castello, bloccando completamente l'arteria cittadina.
Stop totale al traffico delle auto, mentre Gtt ha dovuto deviare i bus che transitavano in centro. Sono stati spostati - per circa mezz'ora - su percorsi alternativi le linee callto:4,4, 6, 13, 15, 55, 56, 61 e 68.
Melardi (Usb): "Vogliamo più controlli e la tutela del servizio pubblico locale non di linea"
Una protesta che non si è svolta solo a Torino, ma in tutta Italia. "Vogliamo più controlli contro gli abusivi e la tutela del servizio pubblico locale non di linea - ha spiegato Franco Melardi, delegato di Usb Taxi Torino - devono essere normate tutte le applicazioni. Sostanzialmente fanno il nostro lavoro, vediamo tantissimi concorrenti che si piazzano davanti agli hotel senza averne titolo e soggetti non legali davanti alle discoteche nei weekend o nei luoghi della movida".
"Ci sono - ha aggiunto - dei decreti attuativi inerenti alla legge 12 del 2019 che sono fermi da tempo. Abbiamo perso tantissimo lavoro e non possiamo concedere altro”. Parole condivise anche da Cesare Barattini dell'associazione As.Tu.Ta.
"Chiediamo la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche"
"Oggi scioperiamo ancora una volta - continuano le organizzazioni sindacali - per evitare che le multinazionali la facciano da padrone distruggendoci. Sono due anni che chiediamo la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche e degli Ncc".
"Quando vedete gli Ncc che prendono le corse al momento siete contenti? Lo trovate normale? Ci siamo già dimenticati che anche a Torino opera Uber black? Se li lasceremo lavorare come Taxi non lamentiamoci se ci toglieranno il lavoro e se saranno in numero sempre maggiore: con questo sciopero vogliamo dire no al Far West".
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