La campagna elettorale varesina ha definitivamente “parcheggiato” la propria vis polemica.
Il gioco di parole è utile a sottolineare come in questi giorni lo scambio di colpi tra gli opposti schieramenti si sia concentrato sulla questione sosta intorno all’ospedale Del Ponte. In particolare dopo che il problema si è arricchito della protesta dei dipendenti del nosocomio, i quali lamentano i costi esagerati che dalla fine dell’emergenza Covid graveranno su di essi per usufruire degli spazi loro assegnati nel nuovo Multipiano (leggi qui).
«Il parcheggio interno per i dipendenti era previsto: ecco la prova». Questa mattina è stato il turno del sindaco uscente Davide Galimberti e dell’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Civati: i due amministratori sono tornati sulla dichiarazione del presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti («Non è vero ciò che ha affermato Galimberti: non è mai stato previsto nessun parcheggio interno all'Ospedale Del Ponte»), cercando di smentirla con i fatti.
Galimberti e Civati hanno infatti presentato un documento datato 8 gennaio 2017 (vedi foto sotto) e depositato allo sportello edilizia in cui si chiede l’avvio dei lavori per la realizzazione di 40 posti auto a disposizione dei dipendenti, 27 dei quali ubicati al piano -2 del padiglione Michelangelo e 13 nelle zone con accesso carrabile. Lavori che avrebbero dovuto essere eseguiti dall’Asst ma che invece sono rimasti fermi.
«Va bene che siamo in campagna elettorale - ha affermato l’attuale primo cittadino varesino - ma bisogna dire la verità e questo è un obbligo soprattutto su chi si presenta alle elezioni. Ciò che sostiene Monti non è vero».
«Lo spazio c’è ed era stato previsto - ha rincarato la dose Civati - Fin dall’edificazione del padiglione l’amministrazione comunale aveva richiesto parcheggi interni all’ospedale per rispondere alla domanda dei lavoratori. L’Asst aveva preannunciato l’inizio dei lavori, questi documenti lo dimostrano».
1-1 palla al centro? Può essere, ma come si esaurirà la questione che coinvolge l’azienda sanitaria locale e i suoi dipendenti (rappresentati dai sindacati), con il Comune sullo sfondo e tutta la politica ad alitare sopra vista la contingenza pre-elettorale, al momento è davvero incerto.
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