Valentina Sganga chiude al Partito Democratico. Nel day after dell'ultimo sondaggio sulle prossime amministrative torinesi che vede Paolo Damilano in testa, davanti a Stefano Lo Russo e alla candidata sindaca del M5s, è proprio Sganga a chiarire ulteriormente come non vi sia alcuna alleanza in vista con il Pd.
Il sondaggio, infatti, parla chiaro: un patto tra M5s e Partito Democratico consentirebbe di superare Damilano, quantomeno al secondo turno. Al ballottaggio. Eppure, nonostante l'ipotetico vantaggio a portata di mano, Sganga chiude ancora una volta la porta: "L'ho già detto e lo ripeterò ogni volta: non c'è alcun asse con Lo Russo e con il centrosinistra ed è umiliante per tutti dover tornare sempre su questo gossip che riduce la politica a guerre tra clan".
Sganga: "Chi ci sottovaluta prende scoppole"
Nonostante il sondaggi diano il M5s intorno al 10%, ben al di sotto del risultato ottenuto nel 2016 da Chiara Appendino, Sganga tiene alto il morale dei suoi: "Io, il Movimento 5 Stelle e i Verdi partecipiamo alle elezioni con l'obiettivo di vincere, di nuovo. Se non vinceremo vogliamo avere la forza necessaria per incidere sullo scenario politico della città con i nostri temi: la giustizia sociale e quella ambientale, in primis". Non paga, la candidata del M5s, avverte i rivali: "Tutte le volte che ci hanno sottovalutato, a tutti, è arrivata una sonora scoppola: consiglierei quindi una maggiore prudenza a chi parla di serbatoi elettorali deludenti o di candidati deboli riferendosi a noi".
Sganga sfida Lo Russo e Damilano
Sganga chiude poi con un appello agli elettori, sfidando apertamente Damilano e Lo Russo: "La partita più grossa dei prossimi 5 anni sarà quella dei fondi del PNRR: il prossimo sindaco avrà 6 volte le risorse economiche di cui ha usufruito Chiara Appendino in questo mandato: volete farle gestire all'amico di Berlusconi, Meloni e Salvini, a quelli che hanno creato un debito mostruoso con imprese scellerate o a chi ha saputo, pur con poco, fare tanto per i torinesi?".
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