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Politica | 06 luglio 2021, 18:02

Variante generale al Piano regolatore di Pinerolo: la riduzione del consumo di suolo divide gli animi

Forte il fronte delle critiche, che va dalle accuse di “ragioneria urbanistica” a quelle di “mera disciplina dei diritti edificatori”

Variante generale al Piano regolatore di Pinerolo: la riduzione del consumo di suolo divide gli animi

La nuova variante generale al Piano regolatore di Pinerolo sta facendo discutere. Molte forze politiche e Italia Nostra contestano che l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo sia stato conseguito sino in fondo e con una visione organica della città a supportarlo.

Il Pd parla apertamente di “ragioneria urbanistica”: “Attraverso l’introduzione di un meccanismo di decollo e atterraggio di cubature, secondo noi di difficile e dubbia attuazione, che prevede di spostare circa 60.000 mc di edificazione da alcune aree da salvaguardare ai bordi della città in alcune aree già compromesse che diventerebbero addensate oltre ogni reale sostenibilità, anche alla luce dei nuovi modelli abitativi che la pandemia in atto ha evidenziato come preferibili rispetto ad altri”.

Il Pd sottolinea come, a suo modo di vedere: “Non ci sia nessuna idea di quale dovrebbe e potrebbe essere Pinerolo tra 10-15 anni. Nessun ragionamento su quali siano i servizi di cui Pinerolo necessita a tutte le scale, nessun ragionamento sugli ingressi a Pinerolo, sull’accessibilità, sulla mobilità e sui parcheggi, nessun ragionamento sulla città pubblica e sugli spazi pubblici a partire dalle piazze centrali e sui parchi cittadini, nessun ragionamento su quali modelli di residenzialità attuare”.

Accuse a cui hanno già replicato in Consiglio comunale gli esponenti del M5S, tra cui il sindaco Luca Salvai, che ha ribadito come con questa variante, che deve ancora ottenere l’approvazione definitiva, ma intanto impone già la salvaguardia e impedisce di edificare dove i diritti edificatori sono stati cancellati: “La situazione è migliore di quella che abbiamo trovato”.

Il nuovo documento urbanistico non convince nemmeno Azione e ItaliaViva, che, in un comunicato congiunto, sostengono che “l’obiettivo di perseguire la riduzione del consumo di suolo vergine deve essere raggiunto nell’ambito di una corretta gestione del governo del territorio che veda l’urbanistica non relegata a semplice disciplina dei diritti edificatori e dell’uso del suolo edificabile, bensì come elemento di sintesi e di raccordo di tutte le discipline che concorrono a disegnare la città in stretta sinergia con il territorio”.

Negativo anche il giudizio dell’associazione Italia Nostra che, pur ribadendo la condivisione dei principi della variante, accusa la maggioranza di scarso coraggio: “L’impressione è che l’obiettivo originario di riduzione del consumo di suolo sia stato progressivamente depotenziato, sia dalla presentazione in corso di redazione della variante di istanze edilizie, sia dall’accoglimento di osservazioni presentate alla proposta tecnica del progetto preliminare. Il progetto di cintura verde, che caratterizza la variante, risulta anch’esso ridimensionato e non si consegue un organico progetto di riduzione del consumo di suolo funzionale a preservare le caratteristiche peculiari del paesaggio periurbano della città”.

Un affondo a cui ha ribattuto il capogruppo del M5S Giorgio Pittau, che è anche socio dell’associazione: “Il risultato ottenuto l’altra sera sancisce la chiusura di una fase urbanistica (quella della variante ponte, approvata dall’Amministrazione Buttiero, ndr) per aprirne un’altra. Una fase dove non si consuma più suolo vergine, dove si dà ordine allo sviluppo urbano entro confini prestabiliti, dove la mobilità leggera e veicolare risulta migliorata, dove il verde pubblico è incentivato e strutturato. Tutto in linea con quanto promesso nella campagna elettorale del 2016 e quanto perseguito finora. Come detto si poteva forse fare meglio. Noi, intanto, lo abbiamo fatto”.

 

Infine la disputa si è trascinata anche sul taglio effettivo della cubatura e la riduzione di abitanti teorici, poiché nel Piano non c’è una tabella riassuntiva che fornisca una visione completa dei numeri.

Marco Bertello

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