Non poteva che iniziare da piazza del Podestà, nella culla della Lega, la «partenza a testa bassa» di Matteo Bianchi candidato sindaco del centrodestra. «Abbiamo cento giorni per dare un'alternativa a Varese» ha detto il deputato di Morazzone sotto il Garibaldino, dove una volta Umberto Bossi raccoglieva migliaia di persone, prima di salire in mezzo ai militanti della sede storica della Lega, dove è arrivato anche il governatore lombardo Attilio Fontana insieme, tra gli altri, a Stefano Gualandris, Cristiano Angioy Voglio, Mirko Reto e Alberto Nicora.
A proposito di Galimberti, Bianchi ha ribadito il suo atteggiamento "inglese", e ha quindi detto che «le campagne elettorali devono parlare di temi e azioni che si vogliono fare e non attaccare personalmente un avversario politico per idee e valori diversi. Credo ci sia stima reciproca».
Il neo candidato sindaco ha parlato anche degli alleati e di chi era già pronto a scendere in campo: «Sabato sarà presente anche ai banchetti dei partiti della coalizione con cui ho già parlato e hanno mostrato apprezzamento. Vorremmo coinvolgere la gente e tutta la città: le battaglie si vincono insieme. Chiamerò anche chi aveva dato disponibilità come Zocchi e Merletti, persone degnissime che possono essere un valore aggiunto per il centrodestra».
Il governatore Attilio Fontana, sorridente e rilassato, ha detto poche parole: «Bianchi è il massimo. Non ha bisogno di consigli perché ha fatto il sindaco per due mandati: sa come ci si deve comportare e conosce Varese».
Commenti