Il Nazionale

Cronaca | 28 giugno 2021, 11:50

I truffatori del bancomat colpiscono anche a Genova

Usano toni e modi convincenti, accettano prezzi che non si pensava di ottenere, dicono no al bonifico e indicano di usare il bancomat per avere il denaro in contante: l’allarme, partito da Bologna, è arrivato nel capoluogo ligure

I truffatori del bancomat colpiscono anche a Genova

Reato odioso, perverso, la truffa, che approfitta di situazioni contingenti, della buona fede degli individui e soprattutto di anziani indifesi e troppo onesti per pensare che ci sia chi raggira impietosamente i più deboli e chi cade nelle loro tele. Persone spregevoli ma anche dotate di fantasia tanto incredibile quanto perversa.

In questi ultimi tempi e ancora in questi giorni ci sono alcuni che telefonano a chi ha posto su siti di vendita online dedicati a scambi tra privati, oggetti di vario tipo e si dicono interessati all’acquisto. Assicurano che il ritiro, anche in caso di pezzi ingombranti, mobili, elettrodomestici, sarà a carico loro e non fanno una piega sul prezzo, tanto da far pensare a chi vuole vendere qualche cosa di aver trovato, finalmente, il compratore ideale. Ma quando si arriva al pagamento, ecco che scatta il marchingegno truffaldino. No al bonifico, afferma l'interlocutore che si presenta con tanto di nome e talvolta cognome (quasi certamente falsi) perché è successo, dice lui, che non sia arrivato a destinazione e quindi abbia perso il denaro. Incredibile perché così non accade con i bonifici. Provate a chiedere al vostro bancario di fiducia.

Tuttavia in molti ci sono cascati: l'indicazione è di recarsi ad un bancomat che propongono gli interlocutori, che chiamano sempre da un numero visibile ma introvabile su internet. Tuttavia c'è invece chi crede a queste persone che, nel frattempo, hanno raccontato particolari della loro vita, matrimoni, separazioni. Forse tutto fasullo come il loro interesse all'acquisto.

Insomma quasi la trama di una fiction tinta di giallo, tanto che potrebbero persino usare la loro abile ed elastica fantasia per scrivere commedie o romanzi anziché gabbare il prossimo. E quando ha convinto chi vende ad andare al bancomat, lo spregevole truffatore, in contatto telefonico, gli fa eseguire vari passaggi da compiere. Inserire la carta, selezionare il circuito di pagamento, selezionare ricarica e digitare importo di pagamento ed un numero che viene definito quello dell'ordine (quale?). In effetti pare sia il numero della ricaricabile del truffatore. Che non versa ma riceve i soldi. E a volte l'operazione viene fatta ripetere in quanto, sostiene chi sta all'altro capo del telefono, la prima volta non è andata a buon fine.

Ricostruzione dei fatti che già nel marzo scorso si poteva trovare sul sito di Federconsumatori di Bologna, che suggeriva anche alcune modalità anti truffa, come quella di non dare mai dati sensibili di se stessi, mai comunicare numeri di carte e proporre la vendita indicando una mail piuttosto che il numero del proprio cellulare. E accettare solo bonifici, contanti al ritiro merce.

In questi ultimi tempi, questi malviventi hanno contattato pure persone di Genova, proponendo acquisti, indicando fantomatici siti. A cadere nella trappola sarebbero tuttavia state diverse persone.

A Sestri Ponente è stato quasi svuotato il conto corrente di un anziano, mentre in varie zone della città ci sono persone che sono state contattate ma hanno intuito che la vicenda era poco chiara ed il tipo di pagamento proposto pareva... originale e hanno chiuso il contatto. Sta di fatto che internet, la spersonalizzazione del rapporto che avviene tutto tramite cellulare, ha in qualche modo facilitato a mettere a segno ingegnose truffe. Un marchingegno tanto fantasioso quanto vigliacco ideato da chi sembra passare la vita studiando come rubare denaro al prossimo e, in questi giorni si unisce alle truffe del green pass, per cui vengono contattate persone e chiesto denaro per ottenerlo. Tutto falso.

Il reato delle truffe è una piaga sociale, contro la quale, da sempre e con continuità, le forze dell'ordine invitano i cittadini a stare attenti e denunciare ogni situazione che crei dubbi. Appello rivolto soprattutto agli anziani, fasce più deboli ed inclini a credere a chi li avvicina fingendo di volerli aiutare. Ripetuto da carabinieri e Polizia e che va assolutamente seguito. L'imbroglio è dietro l'angolo e l'identificazione del colpevole è assai difficile anche perché spesso operano dall'estero e comunque il recupero del maltolto è una chimera. Chi truffa, anche se individuato, non possiede nulla né ha qualche proprietà intestata e nessun conto corrente. Unica soluzione dunque non cadere nella trappola e denunciare il tentativo in tempo reale.

Dino Frambati

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