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Sport | 24 giugno 2021, 07:25

Scola, Ponti (tra addio e rilancio) e il marketing: ecco gli incastri del futuro di Varese

Non c’è solo il mercato di questi tempi: altre questioni fondamentali tengono impegnata la società biancorossa. Per l’argentino pronto un domani da direttore generale o amministratore delegato. Luis avrà un peso anche sul settore giovanile? Dalla risposta potrebbe passare il destino dei rapporti con l’imprenditore angerese, sospesi fra divorzio totale e nuove regole d’ingaggio. Infine il marketing: si cerca una figura d'alto profilo

Scola, Ponti (tra addio e rilancio) e il marketing: ecco gli incastri del futuro di Varese

Gli interrogativi di mercato tengono banco, cambiando colore da un giorno all’altro e passando in scia con proverbiale labilità nel cielo delle cronache. Ma non sono gli unici nel momento corrente della Pallacanestro Varese, impegnata nella sua composita essenza a trovare un senso ad altre e forse ancora più importanti (per il futuro a lungo termine) questioni.

Scola, Ponti, il marketing: si ragiona anche di questo, ultimamente, dalle parti di piazzale Gramsci.

Il ruolo dell’argentino

Luis è tornato in città (leggi qui della sua presenza all’ultimo atto di “Basket una scuola di vita"): una tappa di qualche giorno nella sua vecchia-nuova casa in attesa di ripartire (domenica) per immergersi nuovamente nella preparazione verso le Olimpiadi. La parentesi è stata utile anche per confrontarsi con la società con l’obiettivo di capire quale potrebbe essere il suo ruolo nella Pallacanestro Varese prossima ventura.

Sono andati in archivio, o ci andranno in queste ore, gli incontri tra l’asso ex NBA e il nuovo coach Adriano Vertemati, il gm Andrea Conti, il consigliere Antonio Bulgheroni e il presidente di Varese nel Cuore Alberto Castelli. Si è trattato di confronti a tutto tondo, ispirati dal desiderio di non lasciare in toto la determinazione del domani al suo rientro di agosto-settembre. Un punto fermo: Scola ha dato in linea di principio la sua ferma disponibilità a lavorare per la causa biancorossa, con un impegno prolungato nel tempo. 

Difficilmente l’argentino accetterebbe una veste secondaria nell’organigramma e, per la verità, nemmeno Pallacanestro Varese lo vorrebbe in disparte, anzi. Per tale ragione le opzioni sul piatto potrebbero essere quelle di direttore generale o amministratore delegato, con contestuale entrata nel consiglio d’amministrazione. Totalmente prematura parrebbe invece, attualmente, ogni ipotesi su un suo ingresso sostanziale, cioè nei destini economici societari: prima ancora andrà chiarito a che titolo Scola si presterebbe a ricoprire l’incarico dirigenziale.

Terza ipotesi che lo riguarda, nei desiderata degli estimatori non ancora definitivamente tramontata: una sua rentrée a sorpresa in campo, magari invogliato da un torneo a cinque cerchi giocato da protagonista.

Quale futuro per il settore giovanile?

Scola avrà un peso decisionale anche sul settore giovanile? L’interrogativo conduce a un’altra faccenda torrida nella quotidianità recente del sodalizio prealpino: i rapporti con Gianfranco Ponti

Anche questa situazione potrebbe intersecarsi con il potenziale impegno del campione albi-celeste. Al momento non è scontato che il legame tra l’imprenditore angerese e Pallacanestro Varese prosegua regolarmente, anche al di là dell’affaire quote: al centro dei dubbi c’è addirittura il futuro della Varese Academy Pallacanestro

Il contratto tra la società madre e Ponti per la conduzione del vivaio scadrà il 1° luglio 2022: nei giorni scorsi si era fatta strada l’ipotesi di un clamoroso divorzio, esercitato - come da clausole contrattuali - tramite recesso con un anno di anticipo (quindi il prossimo 30 giugno), sensibile di aprire 365 giorni da separati in casa. Ora l’eventualità sembra più remota e le due parti sarebbero orientate a rivedersi a settembre coinvolgendo anche Scola nelle discussioni di un domani che si vuole comunque diverso dall’oggi (e quindi quest'apertura di scenario non escluderebbe l’esercizio del diritto di recesso da parte di Pallacanestro Varese fra pochi giorni).

Delle due l’una, a quel punto: o si troveranno delle nuove regole d’ingaggio, oppure il divorzio sarà solo rimandato, con Varese che rinuncerà al contributo di Ponti, dovrà trovare nuovi fondi per supportare l’attività giovanile (e i costi che sostiene attualmente il patron dell’Academy - direttamente e indirettamente - ammonterebbero a circa 200-250 mila euro l’anno) e dovrà riorganizzarla, tenendo anche conto che un tot di giovani atleti sono di proprietà della stessa Academy e quindi potrebbero non esserci più un domani. Insomma: in quel caso sarà necessario fondare un nuovo progetto.

Un (o una) professionista del marketing

Da ultimo ma non ultimo, il marketing. Che Pallacanestro Varese desideri implementare una funzione fondamentale per assicurare maggiori ricavi al club è fuori discussione, e ciò rientra tra i desiderata non solo del CdA, ma anche del suo attuale main sponsor Openjobmetis, come comunicato urbi et orbi dal suo amministratore delegato Rosario Rasizza nella conferenza Instagram (leggi qui) seguita al tweet del (falso) addio. 

Per tale ragione l’intenzione sarebbe quella di trovare una figura con provata esperienza nel campo e con compiti di direzione e coordinamento, senza sacrificare chi già oggi lavora negli uffici del Lino Oldrini. Un upgrade, più che una sostituzione, pertanto. I nomi sono già sul taccuino e afferiscono anche a professionisti con un passato lavorativo in rinomate aziende del territorio: ora ne andrà vagliata soprattutto l’accessibilità economica.

Fabio Gandini

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